Don Iapicca appare surreale mentre paragona l'educazione al rispetto al fascismo


Don Iapicca parrebbe gradire la presenza degli insegnanti di religione nelle scuole, ma non accetta che psicologi e professionisti possano educare i ragazzi al rispetto e garantire pari opportunità anche a chi vive in famiglie disastrate o con genitori podofilli. Infatti poco importa se Jacopo Coghe continua a strillare che lui vuole che l'educazione sessuale ed affettive sia affidata alle famiglie, sappiamo tutti che nel 99,99% delle famiglie quello è un tema tabù e che quell'educazione sarà demandata a YouPorn o al Grande Fratello.
Eppure il sacerdote di estrema destra pare aver deciso di proporre paragoni a dir poco azzardati, sostenendo che il contrasto al femminicidio sarebbe come il fascismo:



Forse quel paragone andrebbe bene per quella sua Giorgia Meloni che ha istituito una borsa di studio riservata ai soli studenti che avvalorano la sua riscrittura delle Foibe o per una rai che è diventata luogo riservato a chi esprime idee conformi al governo. Ma equiparare un'educazione civica al fascismo parrebbe dimostrare solo la mistificazione di cui paiono capaci le lobby integraliste.
Interessante è anche come il sacerdote parli di antifascisti come se non si ritenesse parte di loro, il che indicherebbe che lui si percepisce fascista. Eppure affermare che non è giusto picchiare una donna perché donna non paia "dissoluzione ideologica" come la definisce quel prete che continua ad inneggiare al patriarcato.
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