Don Iapicca si gioca la carta della "libertà religiosa" contro l'educazione al rispetto


Don Iappica pare l'erratamente ossessionato dal suo sostenere che lo stato non debba poter fare educazione nelle scuole. In quella sua abitudine a dare del fascista a chiunque dissenta dalle richieste delle lobby neofasciste, scrive:



Come loro abitudine, tirano in ballo una presunta "libertà religiosa" che loro sostengono debba legittimare sessismo, omofobia, xenofobia, misoginia e varie altre forme di odio. Peccato che non tutto sia "libertà", altrimenti chiunque dicesse di credere in un dio pedofilo avrebbe ogni diritto di stuprare le figlie e don Iapicca dovrebbe poi sostenere che la sua violenza sarebbe libertà religiosa.
Il fatto che le donne non si posseggano e non si picchino dovrebbe essere un dato di fatto, dettato dai nostri valori costituzionali. Il suo sostenere che un genitore debba poter indottrinare a ciò che vuol i figli o il suo dire che chi ha pessimo genitori vada abbandonato dalla società perché lui teme che un genitore omofobo non possa indottrinare i figli all'omofobia non pare una richiesta legittima. Perché non esiste una libertà assoluta, sempre non si voglia arrivare a dire che ha ragione Salvinia sostenere che un gioielliere possa decidere di compiere esecuzioni sommarie per strada e freddare due uomini disarmati con un'arma detenuta illegalmente che già usò per minacciare l'ex della figlia.
In Italia la libertà dovrebbe essere al rispetto della legge, sempre non si tratti di chi si dichiari antifascista e venga fatto identificare immotivatamente dalla Digos. E dato che la violenza sulle donne è reato, non si capisce perché loro si dicano infastiditi da chi vuole insegnare la legalità ai giovani.

Una domanda. Don Iapicca sostiene che chi è mussulmano abbia diritto di sposare più donne per rispetto alla sua fede o la storiala della "fede" vale solo per le famiglie sessiste e omofobe che vogliono indottrinare al patriarcato i propri figli?
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