I dati smentiscono il ministro Sangiuliano: le aperture natalizie dei musei sono state un flop


Secondo i servizi trasmessi dal TG1 e dal TG2, l'apertura dei musei decisa dal ministro Sangiuliano avrebbe fatto registrare un boom di presenze. E lo ha ribadito anche lui, rilanciando i siti che hanno rilanciato le sue conclusioni:



Resi pubblici i dati, si copre che a Pompei sono stati staccati solo 600 biglietti contro i normali 10.000 dei giorni festivi. Al museo archeologico di Napoli si sono presentati 130 visitatori, 200 visitatori all’Anfiteatro Flavio e 10 a Matera. Al Museo Archeologico di Taranto, aperto dalle 10 alle 14, sono stati registrati solo tre ingressi, al Castello Svevo di Bari, una decina. Alla Pinacoteca di Bologna si è contato un solo ingresso.
Per Sangiuliano, quello dovrebbe essere ritenuto “un successo” a fronte di 136mila euro di costo:



I sindacati osservano che “dopo l’annuncio del ministro Sangiuliano, la contrattazione sindacale per organizzare le aperture si è tenuta solo il 19 dicembre, 6 giorni prima di Natale, con ovvi disagi per il personale di accoglienza e vigilanza che, sebbene su base volontaria, è stato chiamato a rispondere all’appello per garantire l’iniziativa. Sul tavolo 136.000 euro da dividere tra i singoli istituti”. “Molti di questi hanno rifiutato la proposta del Ministro, preferendo passare il Natale in famiglia e con i propri cari e ricevendo il sostegno dalle sigle sindacali Cgil e Uil, uniche non firmatarie dell’accordo di Intesa per l’apertura straordinaria”. Sono stati “tanti i rifiuti che hanno costretto molti musei a restare chiusi e alcune amministrazioni a cercare altrove lavoratori e lavoratrici per garantire l’iniziativa, rivolgendosi sia a cooperative esterne, sia estendendo la proposta al personale interno amministrativo, quest’ultimo, ovviamente, non competente per il servizio di accoglienza e vigilanza e dunque non pronto a offrire un servizio di qualità”.
Commenti