L'hater che dà "pedofilo" ad Alessandro Paone


Se è pur vero che l'ex senatore leghista Simone Pillon ha fatto molti soldi proponendosi come l'estremista che spacciava i reati d'odio per una fantomatica "libertà di espressione", forse sarebbe ora che la magistratura faccia capire ai suoi discepoli che dare del "pedofilo" a qualcun non è un "pensiero", ma un'accusa grave che costituisce reato qualora la si sia inventata.

E quindi la signora Elena, ovviamente fan di Putin, pare molto patetica mentre fa persino la vittima in stile Jacopo Coghe dicendo (senza addurre prove) che l'avrebbero minacciata per il suo delinquere e diffamare gli altri sui social del loro amatissimo Elon Musk:



Non stupisce che la diffamatrice, a cui auguriamo una bella condanna penale, si premuri di appellarsi alla peggior propaganda di destra, sostenendo che lei si senta vittima di nazismo perché non la lasciano libera di essere nazista. Peccato che quello non sia un "pensiero", ma un reato.
Checché ne dica il loro Vannacci, non esiste alcun "diritto" all'odio e alla diffamazione. E dare della "checca" e del "pedofilo" ad Alessandro Cecchi Paone non può in alcun modo essere ritenuto "pensiero".

Evidentemente incline alla diffamazione seriale, la signora Elena cerca anche di spacciare per fantomatici amanti le guardie del corpo di Soros. D'altronde lei sa solo odiare e dunque si diverte ad inventare bugie sugli scatti che circolano nei gruppi neonazisti:



Proseguono post in cui inneggia al criminale Putin e si diverta a definire "pedofilo" chiunque non sia di estrema destra:





Ovviamente si diverta anche a predicare la bufala "gender" in una chiara ostentazione di un evidente propensione all'odio alimentata dalla propaganda di destra:

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