Il prete meloniano di Caivano si scaglia contro il presepe inclusivo


L'ex senatore leghista Simone Pillon si dice eccitato come una scolaretta perché il prete pro-Meloni ha preferito il fondamentalismo omofobo a Gesù e si è premurato di insultare i sacerdoti che scelgono di fare presepi inclusivi al posto di usare le loro chiese per squallidi comizi elettorali.
Senza chiarire se abbia finalmente capito che il padre non deve essere necessariamente biologico, dato che Gesù era figlio di Dio, è citando i suoi soliti slogan contro il contrasto al femminicidio che Pillon scrive:



Se basta un solo padre e il padre è Giuseppe, Pillon ci sta forse dicendo che lui non crede che Gesù fosse figlio di Dio? E neppure si capisce perché Pillon menta e dica che non ci sarebbe san Giuseppe, che compare nella destra del presepio da lui criticato:



Dal canto suo, don Patriciello urla che lui esige che si vieti la libertà di pensiero e che lui ordina che si vieti di proporre un presepe inclusivo verso chi è vittima della persecuzione di Pillon, Il parroco meloniano di Caivano si premura di affermare che lui si sente offeso da chi non è omofobo: “Caro don Vitaliano, caro confratello nel sacerdozio, si può e si deve discutere di tutto. Dobbiamo allargare il cuore e la mente fino a lacerarli. Avendo però sempre rispetto per l’intelligenza, la sensibilità e la fede del popolo di Dio".
Sostenuto che Dio sarebbe offeso dall'amore ma felice quando il cognato di Giorgia meloni fa fermare i Frecciarossa, aggiunge: "A nessuno è dato di manometterne arbitrariamente il significato e la struttura. In appositi contesti discuteremo di altro. Nessun veto. Nessuna paura. Nessuna inibizione. Nessuna esclusione. La Chiesa – lo sai bene – non ha nemici. Ritorna sui tuoi passi".
Peccato paia curioso dica che la Chiesa non ha nemici, anche se ogni giorno il suo Pillon e il suo Adinolfi dichiarano di essere in guerra contro chi non è omofobo. E non pare senza nemici chi promuove intolleranza e promuove leggi che limitino le libertà altrui.
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