La destra che vuole legalizzare l'omicidio
È evidente che inseguire un ladro per strada e sparargli alle spalle mentre fugge non può ragionevolmente rientrare nel concetto di legittima difesa. Ed è grave che la Lega voglia mettere in discussione quella evidenza, peraltro facendo finta che non siano loro gli autori della norma applicata dai giudici.
Perché se appare evidente che Salvini sia favorevole all'uso di armi da fuoco (evidentemente anche a quelle detenute illegalmente come quella dell'assassino, già condannato per aver minacciato con una pistola l'ex della figlia), il suo sostenere che bisognerebbe introdurre una sorta di "legittima vendetta" è aberrante. A quel punto sarà lecito sparare al vicino che fa rumore, pacchiare chi salta la fila o lanciare esplosivi contro chi passa col rosso. O magari, forse potremmo anche uccidere impunemente i leghisti, dato che ci hanno rubato 49 milioni di euro e quindi ritenterebbero fra le persone che sarebbe legittimo uccidere.
Dato che tutti i leghisti dicono sempre ciò che Salvini gli dice di dire, la signora Susanna Ceccardi sostiene che la politica dovrebbe opporsi alla separazione dei poteri quando loro tifano per l'autore di un omicidio volontario:
Lo sostiene anche il leghista Ciocca, il quale condivide un osceno video propagandistico di Giordano, il quale tenta di sostenere che uccidere sia giusto perché lo dice la moglie di un altro assassino:
La signora piace molto alla destra e anche Il Giornale l'ha usata per attaccare i giudici che applicano la legge e osano contestare le politiche anti-migranti di Salvini:
D'altronde l'elettore di destra è mediamente un razzista con la bava alla bocca, desideroso di avere notizia di migranti affogati o di persone uccide da ricchi gioiellieri:
Cosa dovrebbero c'entrare le perone di colore e gli zingari con i due 21enni italiani ammazzatoi dalla signora promossa da Giordano non è dato saperlo. Infatti i due ragazzi ammazzati con colpi sparati alle spalle si chiamavano Davide Laudani e Sebastiano Catania ed erano di Aci Catena.