La Lega sostiene che Tele Meloni sia un successo perché i programmi che c'erano prima di lei non hanno smesso di fare share


Il leghista Giorgio La Porta rivendica con orgoglio il loro aver trasformato la Rai in una rete di regime, quasi si eccitasse al pensiero di aver censurato chiunque potesse essere critico verso il loro operato. Ma se probabilmente non dovrebbe stupirci che gli alleati di Putin non vogliano pluralità, al limite del comico è la presunta "argomentazione" c he il leghista presenta ai suoi elettori, manco li ritenesse dei deficienti incapaci di comprendere l'ovvio:



Peccato che ad essere contestati sino i nuovi programmi che la meloni ha affidato a Pino Insegno e Nunzia di Girolamo, non tre collaudati programmi che sono in palinsesto da decenni e che certamente non sono stati voluti dall’attuale governo.
Perché piuttosto non ci dice quanto costa il loro programma della De Girolamo e quanto profitto porta alla Rai? Ed esattamente, per quale assurdo motivo lui ha deciso che i milioni di cittadini che sceglievano di ascoltare Fazio non debbano poterlo fare perché a lui non pace ciò che dice?

Non meno ironico è come La Porta esulti per i risultati di Alberto Angela, quasi si fosse dimenticato di quando lo accusava di essere un raccomandato che la Lega voleva cacciare a calci nel sedere:



Evidentemente considera i suoi elettori sufficientemente ignoranti da non sentiersi presi in giro dalle sue parole.
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