La Russia dichiara fuorilegge i movimento lgbt


L'ultima follia della Russia di Putin è una sentenza della Corte Suprema che ha messo fuorilegge il movimento lgbt su richiesta del ministero della Giustizia.
Il giudice ha stabilito che "il movimento internazionale LGBT pubblico e le sue suddivisioni" sarebbero "estremisti" e ha emesso un "divieto sulle sue attività sul territorio della Russia". Viene specificato anche che l'ordine ha effetto immediato.

Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, parla di «un nuovo capitolo di una spirale repressiva ed illiberale che colpisce le persone per il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere. Dopo aver proibito e punito e perseguitato qualunque accenno all'omosessaulità o transessualità nella televisione, nel cinema e nella letteratura, dopo aver proibito qualunque manifestazione in pubblico dell'omosessualità, dopo aver negato alle persone trans la possibilità di effettuare percorsi di transizione di genere e di cambio del proprio genere sui documenti, e aver utilizzato nella propaganda a giustificazione dell'invasione dell'Ucraina la difesa dei valori Russi, ora addirittura hanno il coraggio di dare degli estremisti a noi. È il loro furore omofobo, invece, il vero fanatismo, oltre che una violenza reiterata. Vogliono dipingere le persone lgbtqi+ come pericolose ma è la loro persecuzione ad essere figlia di una cultura terrorista».
«La Corte suprema russa -aggiunge Roberto Muzzetta, responsabile politiche internazionali nella segreteria nazionale di Arcigay- rispondendo positivamente alla richiesta del governo di Vladimir Putin ha sostanzialmente proibito ogni attività alle organizzazioni che si battono per la tutela dei diritti umani, tra cui il diritto a non essere perseguitati per il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere. Sollecitiamo il Governo italiano a prendere nettamente posizione su quanto sta avvenendo in Russia e ad attivarsi in tutte le sedi internazionali per contrastare questa deriva, e al contempo è necessario supportare le associazioni russe che si battono per i diritti civili e aiutare le persone che hanno necessità di avere riconosciuto il diritto di asilo di poter contare anche sul nostro paese per tutelare la propria incolumità e libertà».
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