Oltre il surreale. Salvini inveisce contro i giudici che hanno applicato la sua legge sulla legittima difesa


Il leghista Matteo Salvini si dichiara dalla parte del pluriomicida che ha inseguito per strada due rapinatori e gli ha sparato alle spalle prima di pendere a calci i loro cadaveri.
Il padano ha contestato la sentenza, precipitandosi sui social network a dichiarare che «a meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario». Gli è andata dietro la senatrice leghista Mara Bizzotto, la quelle ha voluto ricordare «alla sinistra» che «il colpevole è il ladro, non chi si difende». E per l'europarlamentare leghista Matteo Gazzini, se uccidi solo due dei tre rapinatori «non devi andare in galera, devi andare al poligono ad allenarti».

Insomma, la Lega è dalla parte da chi gioca a fare il Texas ranger e si diverte ad ammazzare le persone per strada anche dopo che la sua vita non è più minacciata. Peccato che la riforma più recente sulla legittima difesa sia stata voluta proprio dalla Lega.
Quando Roggero ammazzò due dei tre uomini che avevano tentato di rapinare la sua gioielleria, vari politici di destra gli espressero solidarietà. Oltre ovviamente a Salvini, anche Giorgia Meloni si premurò di sostenere che «la difesa è sempre legittima» in riferimento al brutale assassinio.
E così la Lega, ai tempi al governo, approvò in via definitiva un disegno di legge di riforma della legittima difesa, inserendo nell’articolo 52 del codice penale un dovere di rendere «sempre» sussistente il rapporto di proporzionalità tra offesa e difesa per chi reagisce con un’arma legalmente detenuta a un’intrusione all’interno della propria abitazione o del proprio negozio.
Nel caso specifico di Roggero, l’uomo non ha ucciso i rapinatori rincorrendoli per strada, facendo dunque venire meno “l’attualità” del pericolo.
La riforma voluta dalla Lega ha poi riformato le regole riguardo l’eccesso colposo di legittima difesa, sancendo che chi va oltre i limiti della legittima difesa non può essere punito se ha agito «in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto».
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva fatto osservazioni su tre articoli del testo, in particolare osservando che parlare «grave turbamento» non garantiva un criterio oggettivo per definire in che modo si poteva determinare o meno la presenza di questo stato. ma la lega non modificò il testo.

Quindi Salvini sostiene che le leggi leghiste siano ingiuste? E perché se la prende con chi applica le sue leggi al posto di prendersela con sé stesso per averle scritte?
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