Con l'aiuto dei lefebvriani, monsignor Viganò starebbe tentando lo scisma


Con la scusa di volersi opporre alla benedizioni delle coppie gay, la destra sta cavalcando l'omofobia per attaccare Papa Francesco e per ventilare l'ipotesi di uno scisma che possa ridare potere politico alle frange più integraliste della Chiesa. Ed è senza troppo sorpresa che troviamo Riccardo Cascioli pronto ad ipotizzare il nome di Viganò quale nuovo pontefice di una una chiesa di estrema destra:



Nel suo articolo, Cascioli afferma:

La voce girava già da qualche mese e ora la notizia è stata rilanciata da alcuni siti tradizionalisti: monsignor Carlo Maria Viganò è stato ri-consacrato vescovo da monsignor Richard Williamson, il vescovo inglese ordinato illecitamente da monsignor Marcel Lefebvre nel 1988 e poi espulso dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) nel 2012. Da allora Williamson, che è scomunicato, si è dedicato alla fondazione di una rete di gruppi che invitano alla Resistenza contro ogni tentativo di normalizzare i rapporti con la Chiesa cattolica romana.

E così entra il gioco la Fraternità Sacerdotale San Pio X, ritenuta una frangia neofascista della Chiesa. Lì studiò il figlio di Roberto Fiore che entrò nel direttivo dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, loro furono tra gli animatori delle proteste no-vax di Trieste e loro si offrirono di celebrare i funerali del boia delle Fosse Ardeatine.
Richard Williamson, invece, fu scomunicato nel 1988 da san Giovanni Paolo II. Il 21 gennaio 2009 ha ottenuto la remissione della scomunica da parte di papa Benedetto XVI, pur rimanendo sospeso a divinis. In quell'occasione la Santa Sede precisò che la decisione «non ha nulla a che vedere con una legittimazione delle posizioni negazioniste dell’olocausto».
Williamson sostiene anche l'autenticità dei "Protocolli dei Savi di Sion", un celebre falso documento che venne diffuso nei circoli antisemiti e neonazisti. Sostiene che gli ebrei starebbero lottando per la dominazione mondiale «per preparare il trono dell'anticristo a Gerusalemme». Nel 2009 sostenne che nessuno sarebbe mai stato ucciso nelle «presunte camere a gas» dei concentramento nazisti.

Secondo Cascioli, Viganò starebbe costruendo una sua congregazione, nello stile della Certosa di Trisulti gestita da Steve Bannon:

Così lo scorso 2 dicembre ha annunciato che nella struttura monastica dell’Eremo della Palanzana a Viterbo, che sta venendo ristrutturata con i soldi raccolti attraverso una campagna di fund-raising inizialmente finalizzata a dare un luogo alle monache di Pienza, si stabilirà una casa di formazione per chierici che prenderà il nome di Collegium Traditionis. [...] Insomma Viterbo, nei disegni di monsignor Viganò, che già ci trascorre molto tempo, dovrebbe diventare la nuova Écône, la cittadina svizzera sede del seminario internazionale della FSSPX. E con la notizia della ri-consacrazione episcopale diventa ancora più chiara la natura scismatica di questo nuovo movimento. Grazie al consenso costruito in questi anni attorno alla figura di monsignor Viganò, fustigatore di questo pontificato, è facilmente prevedibile che anche questa iniziativa porterà molti fedeli fuori dalla Chiesa, oltretutto in conflitto con altre iniziative del genere.

Secondo Cascioli, lo scisma sarebbe legato «crisi provocata da chi vuole ostinatamente capovolgere la dottrina rivelata». Ciò spiegherebbe perché anche la stampa politica di destra, da Porro Balpietro, sia investendo molte attenzioni nell'attaccare la banale benedizioni alle coppie gay autorizzata da papa Francesco.

Viganò ottenne visibilità nel 2008 quando, attraverso il giornale di Maurizio Belpietro, accusò papa Francesco di tacere sugli scandali di pedofilia e ne chiese le dimissioni. In seguito ampliò le sua accuse anche ai cardinali Angelo Sodano, Tarcisio Bertone e Pietro Parolin. The New York Times ha sostenuto che la lettera di Viganò conteneva "accuse non comprovate ed attacchi personali" e l'ha descritta come "una straordinaria e pubblica dichiarazione di guerra contro il papato di Francesco".
Nel marzo del 2020 Viganò sostenne che la pandemia di Covid-19 fosse stata permessa da Dio per punire peccati individuali e sociali. Successivamente e in più occasioni, ha sostenuto che la pandemia non sia mai esistita e che fosse un grande complotto. Poi, nel novembre del 2021, arrivò a sostenere che i contagiati con il SARS-CoV-2 venissero uccisi deliberatamente per fare aumentare le statistiche sulla mortalità del virus.
Contrario ad ogni accoglienza dei migranti, afferma che «l’élite globalista vuole cancellare le nazioni cristiane favorendo l’invasione maomettana». Sostenne apertamente Trump e sostenne le sue teorie negazioniste sempre dalla pagine del quotidiano di Belpietro.
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