Porro cerca di puntare sulla paura della "sottomissione islamica"


Nicola Porro ci spiega che la laicità dello stato non piace ai razzisti che usano la religione come strumento identitario finalizzato all'istigazione alla discriminazione. Sostenendo che le scuole debbano imporre solo feste cattoliche, come la santa Pasqua, il santo Natale, il santo patrono o l'Immacolata concezione, urla che lui si sentirebbe "sottomesso" ai mussulmani se in mezzo a tante feste cattoliche un singolo istituto milanese ha deciso di usare la sua autonomia per permettere agli studenti mussulmani di poter restare a casa in occasione della fine del Ramadan:



Quando c'è da insultare e diffamare, Porro chiama sempre quel suo Max Del Papa che dell'odio ha fatto la sua religione. E così troviamo il diffamatore seriale pronto a scrivere:

Ci siamo: a Pioltello una scuola impone la chiusura per la fine del Ramadan e la chiamano inclusione. La decisione, all'unanimità tra personale e famiglie, appartiene alla schiera delle pensate stupide, senza senso critico, senza coscienza dei fatti, ma una stupidità non innocua, una stupidità perniciosa e tutt'altro che innocente. Includere significa chiudere per tutti?

Considerando che lui pretende che la scuola chiuda per tutti quanti ogni volta che si parla della sua religione e considerando che l'Italia dovrebbe essere uno stato laico, il suo dire che sarebbe "stupido" chi non si sottomette a Porro parrebbe solo becero odio religioso. Ed ovviamente si affretta a invitare i seguaci di Porro ad un cieco odio religioso:

All'Islam non basterà mai la miseria morale di una Europa, di un Occidente che ce la mette tutta per consegnarsi, credendo che questo basti. Non si accontenta delle Feste di Natale senza in Natale, del lockdown al presepe, dei mezzi pubblici e le piscine separati per generi, del modo inedito, pazzesco di parlare, di esprimersi, che nasconde una profonda ignobile rovina: gli ospiti islamici possono, debbono odiarci, essendo a loro dire in credito, noi che li ospitiamo non possiamo criticarli o opporci altrimenti è “crimine d'odio”. Come se l'odio in sé portasse al crimine, altra costruzione psicopatologica.

Secondo il diffamatore di Porro, chi non si dice cattolico andrebbe ritenuto "ospite" di Max Del Papa, quindi soggetto da soggiogare alle convinzioni di Max Del Papa perché lo dice Max Del Papa. E pazienza se in molti casi di parla di cittadini italiani nati in Italia.

Si passa poi a sostenere che i mussulmani sarebbero tutti terroristi:

L'Europa assiste ai suoi professori e preti e vignettisti decapitati, massacrati e, grottescamente, se ne scusa e l'Islam cosa risponde? Che è ancora poco, che ci accorgeremo presto con chi abbiamo a che fare.

Secondo la stessa logica, i mussulmani potrebbero dire che i cristiani sarebbero tutti integralisti solo perché Pillon dice che il suo astio verso gli altri sarebbe retaggio religioso. Ma per fortuna sappiamo che non tutti i cristiani sono come Pillon esattamente come non tutti i mussulmani sono integralisti.

Nella consueta professione di fede in Putin e negli insulti a chi non è razzista, aggiunge pure:

A Londra gli islamici dicono “stiamo meglio che a Kabul, qui comandiamo tutto”, la Germania si volta dall'altra parte, secondo consuetudine vigliacca di chi ha adottato il Nazismo ma rimuovendolo, a Parigi Macron vuol muovere guerra a Putin (che di suo ha il problema di una invasione islamista già al 30% e che promette di raggiungere la maggioranza assoluta della popolazione entro il 2050), ma non si preoccupa delle chiese francesi che, quando vengono bruciate dai terroristi islamisti, le ricostruiscono senza croci o non le ricostruiscono affatto, la trasformano in moschee.

Peccato che, a ben guardare, furono i cristiani ad invadere Roma e la sua religione. L'Europa non era cristiana prima che i cristiani abolissero le feste pagane e si imponessero sulla popolazione. E se le chiese sono sempre più vuote, non è certamente colpa di chi osa avere una religione diversa da quella che le destre dicono di osservare a modo proprio, ossia senza alcun amore verso il prossimo. Forse il problema è una religione che si è lasciata invadere da quei Pillon e quegli Adinolfi che l'hanno resa indigesta a molti, non di chi ha lecite e legittime convinzioni religiose diverse da quelle di Salvini.

E così, la destra usa la paura della fantomatica "invasione islamica" per raccattare voti, così forse Pillon otterrà l'agognata sottomissione femminile e magari potrà pure gettare i gay dai campanili delle chiese:

Dalle dieci, le centomila moschee in Europa si predica, con vari toni, ma concordi, l'odio verso l'Occidente accogliente e l'inevitabile, imminente conquista.

L'odio prosegue:

A Pioltello, cintura milanese ormai colonizzata, chiudono le scuole per ingraziarsi la “comunità islamica”. La quale non ringrazia, non abbozza, lo considera un atto dovuto e se mai un piccolo passo sulla strada di una conversione che comunque andrà imposta.

Peccato che nessuno imponga nulla, dato che si tratta di permettere a degli studenti di fare ciò che vogliono a casa loro. Mica si parla dei crocefissi che Max Del Papa vorrebbe imporre nelle classi o delle benedizioni pasquali che Porro vorrebbe imporre ai figli degli altri.

Arriva così il solito attacco alle sinistre, accusate di non essere razziste quanto Salvini e Meloni:

Il Pd è la cinghia di trasmissione della Ue in Italia e dell'Islam in Italia, due processi che marciano paralleli e volentieri si intrecciano. A sua volta, woke e Islam non sono dissimili, l'uno lavora per l'altro, il tratto comune è l'odio riflesso, auto-riferito dell'Occidente che si stordisce di idiozie tossiche, che vuole abbattere la Cappella Sistina quale “simbolo patriarcale”, l'Occidente coi suoi sgangherati Cecchettin, le sue assurde inclusioni all'insegna di una intolleranza capillare, strutturata.

Poi ci sono gli asini che volano e gli unicorni che praticano il blocco navale... come no?
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