Glie evangelici usano Adinolfi come strumento del loro odio religioso verso gli islamici


Il pastore evangelico Luigi Carollo ringrazia il suo amico di fiamma Tricolore per aver usato Mario Adinolfi come strumento del loro odio religioso verso gli islamici, che lui sostiene non debbano poter stare a casa in occasione di feste che non siano cristiane:



Il suo amico Elia Rovera dice che lui è certo che gli italiano sarebbero razzisti e che dunque tutto condividerebbero la teoria di Carollo sul fatto che la libertà religiosa andrebbe garantita solo a chi sostiene di essere cristiano:

Tantissimi nostri lettori si dicono indignati per come l’Italia si stia pronando dinanzi alla dittatura ideologica delle comunità islamiche. Il fatto che il Dirigente Scolastico di Pioltello (Milano) abbia deciso di chiudere la scuola per far festeggiare la fine del Ramadan ai suoi allievi ha indignato l’Italia.

Buffo vero? Si sta a casa per il santo Natale, si sta a casa per la santa Pasqua, si sta a casa per il santo patrono, ma lui ritiene che i cristiani sarebbero prono ai mussulmani se una singola scuola in tutta Italia permetterà agli studenti di poter pregare a casa propria secondo le regole previste dall'autonomia scolastica. E così ci spiega che noi dovremmo privare quei ragazzi da pari diritti perché lo dice Mario Adinolfi:

Sul tema è intervenuto il fondatore del “Popolo della Famiglia” che ha detto: “L’Italia è diventato quello strano Paese che impedisce l’ingresso del prete nelle aule per la benedizione pasquale al grido “la scuola è laica”, con gli stessi che poi decidono di chiuderla nell’ultimo giorno di Ramadan per rispetto degli immigrati musulmani“.

Se fu Benedetto XVI a non andare in università per non essere coonestato, è dando falsa testimonianza che Rovera scrive:

Parole che possono essere difficilmente smentibili. Il 17 gennaio 2008 è stato impedito a Benedetto XVI di parlare agli studenti dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Pochi giorni fa è stato impedito a Maurizio Molinari, Direttore de “La Repubblica“, di parlare all’Università “Federico II” di Napoli. In questo Paese, ormai, o ci si sottomette all’Islam, e alla sua “sub” cultura, oppure non si è degni di esprimere pareri, concetti ed opinioni.

Come no. Ormai l'Italia è islamica, ed è per questo che imponiamo crocefissi nelle scuole nelle stazioni per volere di Salvini? Ed è bello che la sua lista si fermi a due singoli episodi mistificati secondo convenienza. ma non va meglio quando quel tizio che continua ad attaccare laicità e parità di diritti cita a sproposito la Costituzione:

E chi se ne importa se l’Articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana dice chiaramente che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure“. Il “tutti” vale solo se questi sono allineati al mainstream e alle lobby del momento.

Infatti è Carollo a dire di aver sporto denunce contro chiunque esprimesse opinioni a lui sgradite, ma nella loro retorica incentrata sulla menzogna si dicono vittime di chi confonde l'odio per un diritto in stile Vannacci. E infatti lo citano:

Come direbbe – propriamente – il Generale di Divisione Roberto Vannacci: siamo in un “mondo al contrario“. Mario Adinolfi, uomo schietto e sempre fuori dal coro, ha così chiosato: “L’ho scritto in “O capiamo o moriamo“: grazie alla nostra denatalità unita allo scarso amore per le nostre radici, ci travolgeranno“.

Curioso è che Rovera non si accorga che lui può scrivere ogni porcheria che vuole, ma fa ridere lo faccia dicendo che lui non si sentirebbe libero di esprimere le sue idee solo perché non ha un seguito.
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