Coghe pare confonere i diritti dagli oblighi


La curiosa teoria di Jacopo Coghe è che la donna avrebbe il "diritto" di essere costretta con la forza ad ascoltare il battito dei feti. Evidentemente non ha chiaro cosa dia un "diritto", dato che la tortura psicologica da lui promossa è solo un dovere se non violenza.



Ed è curioso dica che "costringere" e "permettere" sarebbero sinonimi, sottolineando che sarebbe ingiusto limitare le violenze alle donne che scelgono l'igv:



Sarà che lui sogna di vietare il diritto di scelta delle donne, ma il suo personale pensiero non pare sufficiente a pretendere che gli altri siano costretti a pensarla come lui. E certamente non basta spacciare per fatti le sue personali opinioni per renderle tali.
Abortire non è un obbligo, ma deve essere un diritto. Ed anche voler ascoltare il battito fetale non deve essere un obbligo ma un diritto su esclusiva richiesta della persona interessata.

In conclusione, sottolinea che lui di e strenuamente impegnato nel oistenere la raccolta firme di Giorgio Celsi che mira ad imporre quelle violenze alle donne:



Un diritto non può essere un dovere, quindi Coghe eviti di dire castronerie populistiche.

Naturalmente il leghista Pillon si è affrettato a rilanciare a suo mome le tesi di Coghe, mostrando la sua eccitazione davanti a quelle violenze:



Ma quando si parla di bambini già nati che affogano nel Mediterraneo, caso vuole che Pillon non si lamenti mai.
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