Il candidato legista Vannacci: «Disabili vadano in classi separate». La Cei: «Si torna agli anni bui della storia»


In linea con le teorie eugenetiche dei neonazisti dell'Adf, alleati di Salvini, il capogruppo leghista alle europee propone classi separate per i disabili.
D'altronde la loro "logica" è chiara: dato che Salvini rappresenta la donne con bambole gonfiabili durante i suoi comizi, il maschio di destra dedito al patriarcato ha il dovere di cancellare ogni loro diritto di scelta. Quindi Pillon e Jacopo Coghe si occuperanno di costringere povere donne a partorire figli disabili, poi Vannacci si occuperà di discriminarli come si faceva ai bei tempi del regime nazifascista.

In Un'intervista a La Stampa, il generale leghista dichiara: «Un disabile non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei 100 metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. Non sono un esperto di disabilità, ma sono convinto che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita».
Davanti a quelle parole, Giorgetti ha preso le distanze dalla scelte di Salvini. E critiche sono arrivate anche dalla Cei, con monsignor Francesco Savino che dichiara: «Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l’inclusione è segno di civiltà. Le classi separate riproducono i ghetti. La separazione in classi diverse per i fratelli disabili significa che sono da emarginare o guardare con sospetto. E invece loro hanno tante abilità che noi non abbiamo».
Commenti