Il pastore Carollo definisce "provocazione" le campagne vaccinali: «Siamo figli di Dio e non vogliamo schifezze nel sangue»


I figli di Dio non si vaccinano. È questa l'irresponsabile teorie sostenuta dal pastore evangelico Luigi Carollo, evidentemente convertitosi alla religione no-vax pur di rinnovare la sua cieca adesione alla propaganda di estrema destra.
Se in passato invitò i genitori omofobi a non accettare eventuali figli gay, infischiandosene di come tutte le statistiche indichino che l'atteggiamento violento da lui suggerito sia provata causa di morti e suicidi, oggi tenta di sostenere che i vaccini sarebbero "schifezze" e che garantire campagne vaccinali ai giovani costituirebbe "una provocazione".

Se pare un pericoloso abuso della credulità religiosa il suo tirare in ballo il suo dirsi "foglio di Dio" per vantarsi di come lui negherà medicinali al figlio, evidentemente esponendolo a gravi rischi per la sua salute, il pastore non chiarisce quale sia la vaccinazione che invita a non fare. Dice solo riguarderebbe virus che girano tra i giovani:



Per farci capire a chi si stia rivolgendo il pastore evangelico, basterebbe guardare come una sua proselita commenti il suo post sostenendo che i vaccini servirebbero ad ucciderci e che staremmo morendo tutti:



Se anche un solo minore venisse contagiato perché Carollo ha convinto dei poveri di spirito a begare protezione ai figli in ode alle sue teorie negazioniste, l'augurio è che la magistratura possa ritenerlo penalmente responsabile delle conseguenze delle sue parole. Perché un conto è la libertà di parola, un altro è incitare gli ignoranti a non credere alla scienza.

E se qualcuno potrebbe osservare che Carollo è solo un pastore di una chiesa che nessuno conosce, lui si attribuisce ben altre responsabilità sociali. Solo poche ore fa si vantava di di aver ricevuto un Cud da Mediaset per aver fatto la comparsa nei programmi di propaganda populista di Rete 4. Termine che lui stesso usato nel suo messaggio:



Oggi ha aggiornato il suo profilo, sostenendo che essere presentato come "uno del pubblico" gli varrebbe il titolo di "commentatore televisivo":



Quindi è nelle sue vesti da "commentatore televisivo" che lui invita i genitori a non vaccinare i figlie a farli ammalare? Risponderà delle conseguenze delle sue parole?
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