Il pastore evangelico Carollo sfotte la morte dell'omonimo che diede al vita per difendere gli ultimi


Per quanto il pastore evangelico Luigi Carollo paia spesso sgradevole nelle sue dichiarazioni, oggi ha superato ogni indecenza nello sfottere la morte di un omonimo che si è battuto per promuovere i diritti umani:



Non è uno scherzo. Lo ha scritto davvero. Se un vero prete direbbe che il Carollo altruista siede ora alla destra del Padre mentre l'altro ancora mendica comparsate teevisive, il suo dichiararsi "opposto" di chi si è battuto per il bene comune pare un'ammissione di colpa. E se tanto potrebbe suscitare orrore, il suo usare la preghiera come strumento di offesa è quanto di più blasfemo potesse fare il pastore di estrema destra. Naturalmente non ci saremmo aspettati nulla di buono da chi dice che Vannacci sarebbe la risposta alle sue preghiere, ma una bestemmia parrebbe meno offensiva de suo incitare invita i suoi seguaci a ridere per la morte di chi ha dato la vita per difendere chi subiva violenze e odio:



Un Luigi Carollo ha dato la vita per difendere i diritti umani. L'altro trascorre le sue giornate a irridere Dio dicendo che l'omofobia sarebbe bella perché lo porta ad essere ospitato in televisione. Un Luigi Carollo ha difeso la libertà di esistere, l'altro invita i genitori omofobi ad odire i figli gay.
Il secondo abbia rispetto del primo, perché all'indecenza va posto un limite.
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