Pillon esulta perché la meloni vuole imporre fondamentalisti no-choice nei consultori


L'ex senatore leghista Simone Pillon esulta perché il governo Meloni intende usare i fondi del Pnrr per sovvenzionare le attività di Jacopo Coghe e imporre fondamentalisti no-choice nei consultori a spese dei contribuenti. E se il leghista sostiene che quei fondi sarebbero già previsti, non spiega perché verranno sottratti a fondi che sarebbero dovuti essere destinati ad infrastrutture per la crescita e non certamente a spese ordinarie.
Se ha senso chiedere soldi in prestito per aprire un'attività che produrrà quanto necessario per rientrare dell'investimento, la scelta della Meloni è paragonabile a chi chiedesse soldi in prestito per pagare le bollette: una volta finiti resterebbe il debito oltre a muove bollette da pagare.

Nonostante paia assurdo sostenere che lo stato dovrebbe pagare Jacopo Coghe per sopperire all'assenza dello stato, quando con gli stessi soldi si potrebbero fare politiche che non prevedano i costi dello stipendio che Coghe si porta a casa, il leghista scrive:



Pillon è certo che il problema non sia nel loro fare propaganda senza fare nulla per aiutare chi vuole crearsi una famiglia? Coghe sarebbe preferibile a reali sostegni economici, come quelli che vengono assicurati in Francia o Germania, peraltro senza discriminazione di sesso o orientamento sessuale? E davvero lo stato ha bisogno di mandare Coghe nei consultori al posto di garantire che ogni donna possa essere libera di scegliere, indipendentemente da presunti problemi economici? Perché se vogliono fare come negli States, limitando la libertà dis celta della donna, il risultato sarà che che la scelta sarà riservata unicamente alle donne ricche che potranno andare ad abortire in altri stati. E se forse quello è il sogno di Pillon, non è quanto dichiara nel tirare in ballo presunto problemi economici...
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