Pillon torna a chiedere la criminalizzazione della libertà di scelta delle donne


I gruppi estremisti parrebbero convinti che un governo guidato da Meloni sia un'irrepetibile opportunità per limitare il diritto di scelta delle donne, seguendo l'esempio di Trump, della Polonia o dell'Ungheria. Per questo i fondi del Pnrr che la signora Meloni vorrebbe dirottare nelle classi di organizzazioni no-choice (a cui lei vorrebbe anche aprire le porte dei consultori) ha portato gli estremisti a rimettere in discussione il diritto all'aborto che fu conquistato per via referendaria nel 1974.

Tra i più agguerriti sostenitore della criminalizzazione della libertà di scelta delle donne troviamo l'ex senatore leghista Simone Pillon, il quale scrive:



Pare difficile comprendere il riferimento, dato che l'articolo citato è questo:



L'articolo 5 prevede che "Quando il medico del consultorio riscontra l'esistenza di condizioni tali da rendere urgente l'intervento, deve rilasciare alla donna un certificato attestante l'urgenza". L'8 dice che "L'interruzione della gravidanza è praticata da un medico presso un ospedale tra quelli indicati".
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