Pillon attacca Bambie Thug, tirando in ballo accuse di stregoneria


Pare evidente che il leghista Pillon sarebbe stato un ottimo inquisitore. Sempre pronto a elargire sentenze e condanne contro tutti, avrebbe potuto bruciare sul rogo miglia di donne accusate di stregoneria. E magari avrebbe potuto dire che le uccideva per "difendere i nostri figli" da fantomatiche minacce che esistono solo nella sua mente.

Evidentemente ignaro che la stregoneria non esiste, anche se nel 2018 sosteneva di averla combattuta a Brescia, oggi attacca Bambie Thug. Naturalmente si premura di specificare che il suo attacco è motivato soprattutto dal suo odio verso la sua identità, mostrando quel suo irrefrenabile desiderio di accostare le persone lgbt al satanismo:



Pillon cita Wikipedia, sostenendo che le persone lgbt sarebbero possedute dal "nemico". Peccato ometta di citare il passaggio in cui l'enciclopedia spiega che la vittima dei suoi insulti andava a lavorare nei centri per bambini disabili. Forse quella verità non era funzionale alla sua diffamazione.
D'altronde anche in passato Pillon fece ampio ricorso alle omissioni, le quali gli costarono anche condanne penali definitive per diffamazione.

Faziosa è anche l'immagine scelta, dove Pillon compara una fotografia presa dalla vita reale ad un costume di scena, come se dovesse significare qualcosa. Peccato che sia normale che gli artisti indossino costumi, mentre è meno normale che i politici facciano 'ste cose sui palchi:



Nei giorni scorsi Pillon insultò anche Nemo, sostenendo che l'Eriovision fosse satanista perché a lui non sta bene che possano esibirsi cantanti con identità non binaria.
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