Il leghista Pillon sta praticamente auspicando lo sterminio di gay e mussulmani in Italia


Pare a dir poco aberrante il messaggio che l'ex senatore leghista Simone Pillon ha pubblicato oggi sui social. Mischiando il suo odio religioso e il suo odio omofobo, l'avocato leghista parrebbe voler auspicare che i mussulmani gli uccidano uccidere i gay come avrebbe fatto quel loro Hitler che tanto piace a molti elettori del suo venerato Vannacci.
Dato che il leghista è sempre molto attento a scegliere parole che risultino offensive e fonte di istigazione all'odio, definisce "sfilate" la manifestazioni dei Pride. Cerca anche di confondere i Palestinesi con Hamas per sostenere i crimini compiti da Israele e che il loro massacro di bambini e civili debbano essere ritenuti giustificati, arrivando a ipotizzare che gli islamici andrebbero ritenuti "tagliagole" come i leghisti amano definirli e che a loro andrebbe affidato il compito di ammazzare i gay secondo quello che pare sia il suo desiderata.
Cero, poi in Uganda la presidentessa che voleva uccidere i gay si diceva "cristiana" ed era finanziata dalle lobby che organizzano i raduni a cui partecipa proprio Pillon, ma evidentemente a lui piace offrire falsa testimonianza quando la menzogna può fomentare razzismo e odio religioso.

Il risultato è questo abominio:



Non è chiaro se Pillon voglia sostenere che "i problemi del mondo occidentale" sarebbero i gay e il fatto che i leghisti non possano ammazzarli come faceva Hitler. E chissà che la verità non sia che sono proprio i leghisti a rappresentare il problema dell'occidente odierno, così desiderosi di tornare al medioevo e di andare a braccetto con il loro amatissimo Putin.
Non pare un caso che Pillon definisca "islamici" chi condanna il genocidio in atto a Gaza, dato che è verosimile che per lui il massacro abbia motivi religiosi che lo portano a sostenere che chi si dice "cristiano" abbia il dovere di lanciare bombe sui civili e sui bambini che professano altre religioni.
E se è vero che l'avvocato leghista si è astenuto dal precisare la modalità in cui vorrebbe "risolvere" quello che lui sostiene sia il "problema" dei diritti mani, evidente è che stia istigando uno scontro ed evidente è che al suo messaggio faccia leva sulla retorica leghista, motivo per cui pare molto plausibile pensare che lui abbia in mente i gay e le persone accusate di blasfemia che vengono impiccate in Iran. Evidentemente non ha il coraggio di esplicitare il pensiero che cerca di veicolare ad un pubblico di omofobi di estrema destra caratterizzati da uno spiccato odio religioso.

E che ne direbbe Pillon di far incontrare un corteo di leghisti con un corteo di magistrati, così da vedere quanti di loro sopravviverebbero? Magari si potrebbe tornare ad indagare su quella questione che indicava in Pillon l'uomo di Putin che distribuiva rubli ai neofascisti di mezzo continente, conclusosi per prescrizione senza una sentenza.
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