Mamme e papà di adolescenti trans incatenati all’Aifa contro l'attacco del governo ai loro figli


Secondo Coghe e Vannacci, la presunta "libertà educativa" dei genitori riguarderebbe unicamente quegli omofobi che vogliono corrompere all'odio i loto figli. Se invece un genitore chiede terapie mediche per figli con disforia di genere, lui sostiene che Giorgia Meloni deve impedirglielo perché a lui non sta bene che quei bambini possano esistere.
Contro la transfobia del governo Meloni che tato eccita Pillon, o genitori di adolescenti transgender si sono incatenati davanti alla sede dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa a Roma per chiedere che i loro figli con incongruenza di genere possano continuare ad assumere la triptorelina.

Su richiesta dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, la ministra Roccella ha avanzato l'ipotesi di togliere la triptorelina dal Sistema Sanitario Nazionale. Ciò significherebbe che solo i figli dei ricchi potranno curarsi e assumere farmaci che per molti di quei ragazzi rappresentano un vero e proprio salva-vita.
"Ci sono dei Paesi in Europa che trattano l'incongruenza di genere come una condizione normale -spiega una mamma– Ci sono Paesi in Europa che non prevedono i percorsi che devono affrontare i nostri figli in Italia per essere riconosciuti, che prima di ottenere una diagnosi di incongruenza di genere devono passare anni dallo psicologo e passare vari step. Loro sono così, perché si deve valutare il loro essere, sulla base di che cosa? Loro devono essere liberi di esprimersi".

Il governo ha risposto mandando le forze dell'ordine a scegliere la manifestazione. D'altra parte pare ormai prassi della signora Meloni usare il manganello conto chi non asseconda la sua propaganda. E se la signora vuole piacere a fascisti e gruppi forzanovisti, evidentemente deve dimostrarsi pronta di fare del male agli adolescenti trans pur di accontentare gli intolleranti.
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