Ma perché Salvini vuole creare empatia attorno a un uomo condannato per omicidio?


Sarà che Salvini ama strumentalizzare qualunque cosa, ma non si capisce perché voglia creare empatia verso un condannato per omicidio che è stato giudicato in via definitiva attraverso un regolare processo. Ancor più se si considera il suo proporsi come quello che affronta ogni tema sostenendo che "carcere" e "buttare via la chiave" siano la soluzione.
Chiamando affettuosamente per nome il signor Forti, Salvini cerca voti regalando cuoricini alla sua mamma.



Lo saprà ché anche la madre di Dale Pike avrebbe voluto poter riabbracciare il figlio, ma non lo potrà mai fare perché lo hanno ucciso? E forse anche le madri dei migranti morti in mare avrebbero voluto poter rivedere e riabbracciare i loro figli, ma con loro il ministro leghista evita ogni firma di empatia.
Tra gli onori di stato concessi dalla Meloni e gli affettuosi messaggi di Salvini, non si capisce neppure il perché di quel trattamento. Anzi, c'è da domandarsi se anche a tutti gli altri detenuti condannati per omicidio viene permesso di fare visita ai genitori fuori dal carcere o se quello è un privilegio riservato agli assassini usati per propaganda dalla destra.
Probabilmente la seconda, dato che gli altri detenuti protestano per i privilegi e la villeggiatura a cinque stelle che la destra ha riservatato al loro "Chico":



Oltre ad essere stato condannato in via definitiva per omicidio e aver vinto 80 milioni a TeleMike, esattamente quali meriti avrebbe Chico Forti per essere ricevuto come un capo di stato dalla Meloni o per essere trattato come un eroe da Salvini? E dato che quasi tutti i detenuti si dichiarano innocenti, perché solo nel suo caso dovremmo dargli retta?
Magari il ministro vuole mettere in discussione le sentenze e non riconoscere la magistratura, ma anche in quel caso non si capirebbe che c'entra la "mamma" e i cuoricini uniti a quel Tricolore che un tempo sosteneva non lo rappresentasse...

Già due anni fa Salvini si travestiva da poliziotto per per chiedere "giustizia" verso un italiano condannato con un regolare processo, anche perché non si trattava di quella Salis che loro disprezzano perché ingiudicata e tenuta in catene da un loro alleato. Ma mon c'erano cuoricini nei messaggi che Salvini inviava al suo papà:



Resta anche il problema che non pare così giusta una "giustizia" in cui le sentenze vengono messe in discussione sulla base delle simpatie: magari dicendo che bisogna "buttare la chiave" se si tratta di persone di colore e che vadano elargiti cuoricini se si tratta di una persona gradita alle destre.
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