Salvini si propone come l'uomo dei "no"


La campagna elettorale di Salvini si basa sull'insultare gli altri. Al posto di chiedere a suoi elettori se vogliono davvero che siano Vannacci e Sgarbi a decidere il futuro dei loro figli, preferisce sostenere che bisognerebbe votare il suo partito mossi dall'odio verso chi è da anni al centro delle sue invettive.



Peccato non dica che lui vorrebbe andare in Europa con Putin e Orban, lamentandosi persino di chi ha sistemato i conti e ha permesso alla Meloni fi poter campare sui risultati ottenuti da Draghi.
Ed è buffo che la Lega abbia sostenuto Draghi al governo e ora dica di no a Draghi. Pare negare persino l'evidenza di come svariati membri del suo governo abbiano già pubblicamente detto che Draghi sarebbe ottimo in Europa. E dopo aver collaborando con la premier Giorgia Meloni nell'agenda Draghi, racconta che lui sia contro Draghi. Alla faccia della coerenza!
Ovviamente chiarisce anche il suo odio contro Macron, recentemente entrato nella sua lista nera perché accusato di ostacolare le mire espansionistiche di Mosca.

Quindi dice "no" ai gay e alle loro famiglie, dice "no" al Ramadan, dice "no" a chi non è di religione cattolica, dice "no" a chi non affoga nel Mediterraneo... pare dunque che la Lega sia il vero partito dei "no", dove tutto viene fatto sempre contro qualcuno e mai per qualcosa.

Salvini pare dunque guidare il partito dei "No", dove tutto è fatto

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