Ora che devono gestire loro gli sbarchi, la Lega abbandona la retorica anti-migranti per rilanciare quella anti-mussulmani


La Lega è un partito nato sull'odio verso i meridionali. Ai tempi Salvini ancora si diceva "comunista" e andava per moschee a cercare voti, dichiarando a tutti che il tricolore non lo rappresentava perché lui si sentiva "Padano" e non italiano. Poi, una volta raggiunta quella che loro chiamavano "Roma ladrona", hanno cercato i voti dei meridionali, ripiegando su un feroce odio verso gli immigrati. Ma ora che gli sbarchi sono responsabilità loro, parrebbero intenzionati a far leva sull'odio religioso verso i mussulmani.
Non bastassero le invettive quotidiane della Ceccardi e della Sardone, tentano persino di creare paure con decreti come questo:



Quindi, se Pillon può usare il latino per esternare la sua felicità davanti ad un Papa che parla di "fr*ciaggine" manco fosse uno scaricatore di porto, la Lega vieterà agli altri di poter usare lingue straniere sostenendo lo farebbero per una fantomatica "sicurezza". Magari poi vorranno vietare anche i numeri arabi per tornare a quelli latini, sempre non arrivi prima l'alfabeto cirillico dato che Vannacci sostiene dovremmo studiare la lingua del loro Putin.

Eppure la disparità sociale parrebbe il loro marchio di fabbrica. Oltre a pretendere che dipendenti e pensionati si facciano carico delle ruberie degli evasori, riservano trattamenti di favore ai condannati per omicidio rientrati nella loro propaganda:



Evidentemente la destra sovranista non è per i diritti, ma è per i privilegi concessi a pochi.
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