Zan andrà in Europa. La Meloni manderà la Donazzan. Salvini settimo partito a Milano, dove il Pd precede FdI di dieci punti


Dalle urne arrivano buone e cattive notizie. Se è positivo apprendere che Alessandro Zan andrà in Europa, meno incoraggiante è che Fratelli d'Italia ha dato una poltrona a Elena Donazzan, ossia quella signora che inviava circolari anti-gender nelle scuole e che andava in televisione a sfottere docenti transessuali che sono stati spinti al suicidio. Partecipò anche ai raduni anti-gay di Gandolfini, sa cerimonie commemorative della RSI, imponeva crocefissi nelle scuole e sosteneva che le persone transessuali non dovessero poter insegnare.

Interessanti sono anche i risultati registrati a Milano. Non solo il Pd è risultato il partito più votato, distanziando di dieci punti Fratelli d'Italia nonostante la campagna che le destre hanno condotto contro l'amministrazione della città, ma la Lega è arrivata solo settima nella città di Salvini.
Ed anche all'estero il Pd supera Giorgia meloni con il 29,95% contro il 19,16% di Fratelli d'Italia e il 3,83% di Salvini.

Dai dati emerge che Vittorio Sgarbi non andrò in Europa a rappresentare Giorgia Meloni, così come risulta sicuramente escluso anche il leghista Claudio Borghi. Risultano ancora in bilico i leghisti Angelo Coccia e Susanna Ceccardi, entrambi noti antagonisti della comunità lgbt.
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