Il leghista Sasso torna a chiedere nome anti-gay in stile ungherese

Il leghista Rossano Sasso promette gogna pubblica per qualunque docente oserà insegnare rispetto ai ragazzi, sostenendo che bisognerebbe approvare la sua risoluzione in stile ungherese per vietare che si possa parlare di orientamento sessuale o identità di genere nelle scuole.
In quella sua solite propaganda spicciola, basata sul ripetere tutti i peggiori slogan coniati dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus, il leghista meridionale tenta di sostenere che i gay "comprerebbero i bambini" e che lui vuole vietare alcuni libri contro cui Jacopo Coghe ha condotto violente campagne ideologiche:

In realtà, il messaggio di sasso non fornisce alcuna reale indicazione sui presunti fatti che lui sostiene di voler "denunciare". Ma insiste nel cercare profitto con la truffa della "ideologia gender" attaccando un libro già noto alla propaganda di Jacopo Coghe da circa un decennio.
E cos', i suoi sostengono che i leghisti dovrebbero fare come i nazisti e bruciare tutto ciò che non è gradito al loro Sasso:

Pare altresì evidente che il suo pubblico di riferimento sogni un'omofobia di stato in stile russo, invocando leggi liberticide ispirate ad Orban che possano condannarci a vivere in un regime leghista:

Insomma, il leghista sasso vorrà anche cercare facili profitti dal business dell'omofobia, ma la sua azione e le sue minacce (che lui stesso ammette di baserebbero su fatti che non ha verificato) non parrebbero per nulla democratiche.
Ma dato che lui vuole campare sulle paure irrazionali dei genitori omofobi, abbastanza surreale è che sostenga che le sue accuse non comprovate andrebbero ritenute confermate perché Giuliano Guzzo ha scritto un articolo sul giornale di Belpietro che lo cita come fonte. Ma se lui non ha verificato una notizia e un estremista anti-gay lo cita come fonte, non ci pare che quell'articolo possa essere considerato una prova della veridicità di una notizia non verificata:

Giuliano Guzzo è un noto estremista anti-gay. Organizzava faceva comizi con Mario Adinolfi e ha scritto vari libri basati sulla truffa "gender". Tanto basta a ritenere che non paia un personaggio imparziale, come dimostra un titolo che cerca di istigare all'odio gli omofobi asserendo falsamente che quel libro voglia "esaltare" la GpA.
Sasso chiude il suo messaggio con lo slogan di Gandolfini. Peccato che nessuno voglia "mettere le mani sui suoi figli", dato che al massimo è lui che vorrebbe togliere la carriera alias ai figli degli altri e condannarli a subire ingiuste discriminazioni. Perché lui dirà anche che i genitori omofobi gli chiederebbero di aiutare a corrompere quei minori, ma nulla ci spiega con quale diritto voglia imporre le sue idee ai figli degli altri.