Nicola Porro e Rossano Sasso vanno all'attacco di chi manda in carcere i ladri

Il leghista Rossano Sasso sostiene che l'Europa sarebbe un "dittatura" perché ai populisti che vengono beccati a rubare non viene permesso di potersi candidare, così come avviene in Italia.
E se è vero che le mazzette di Georgescu e le ruberie di Le Pen paiono poca cosa se confrontati con i 49 milioni di euro che i leghisti hanno rubato agli italiani, è abbastanza scandaloso dica che sarebbe ingiusto non permettere ai politici il diritto di poter rubare impunemente.

Le Pen è stata condannata per un reato previsto dalla legge francese, nei modi stabiliti dalla legge francese. Quindi non si capisce perché Sasso sostenga che i colpevoli non dovrebbero rispondere dei loro crimini solo perché amici di Salvini. E neppure ci spiega che dovrebbe c'entrare l'Europa con una decisione dei tribunali francesi.
Va bene che i leghisti vorrebbero danneggiare l'Europa nell'interesse di Putin, ma mistificare ogni fatto per attaccare l'Europa rischia di diventare grottesco.
Gli 11 condannati hanno rubato per anni e anni. E tra loro figura anche il compagno della Le Pen. Sasso ci vuole raccontare che si tratterebbe di un complotto del regime europeo per aiutare gli ucraini contro? Ed il bello èc he la Le Pen proponeva l'interdizione a vita e condanne severissime a chi fosse stato condannato per motivi identici, anche in primo grado.
Quindi, la loro tesi quel è? Chi è colpevole ed è di destra non deve essere condannato? La Le Pen doveva fare quello che sta facendo la Santanchè, che si avvicina il processo per truffa allo stato?
Non va meglio con Nicola Porro. Il giornalista di destra sostiene che una ladra che finisce in carcere sia "un incubo" e che la responsabilità dei crimini andrebbe imputata ai giudici e non a chi delinque. E così, la sua rivisitazione ideologica della condanna di Marine Le Pen si basa sul raccontare che i giudici l'avrebbero "fatta fuori".

A Porro si potrebbe spiegare che se la signora Le Pen non di fosse pagata persino il maggiordomo con fondi europei, nessuno le avrebbe impedito nulla. E se è vero che in Italia abbiamo condannati per peculato che restano al governo ed indagati per truffa allo stato che ricoprono incarichi da ministro, ma l'impressione è che sia quella l'anomalia, non uno stato in cui chi delinque va in carcere.