La suora di Porro all'attacco di chi educa ad un rispetto che non piace alla Lega

È risaputo che la destra non ama la tolleranza, dato che poi sarebbe difficile trarre profitto dalle deportazione di esseri umani se il loro elettorato non fosse mosso da una feroce xenofobia. Ma ha davvero del surreale la loro isteria davanti ad una banale gita in un centro islamico, organizzato da una scuola parrocchiale per far conoscere agli alunni il luogo in cui un quarto dei loro compagni è solito pregare il venerdì.
Pur di attaccare il dialogo interreligioso, Il Secolo d'Italia è corso dalla suora di Porro a chiederle di dare libero sfogo alla sua intolleranza:

L'articolo è quasi tragicomico. Dicono che «si farà chiarezza, dopo quelle foto che hanno scandalizzato tanti cattolici» e che l'ufficio scolastico regionale del Veneto «farà gli opportuni approfondimenti» perché «Alberto Villanova, capogruppo della Lega in Consiglio regionale veneto, ha definito le immagini “agghiaccianti”».
Insomma, si sprecheranno risorse pubbliche per assecondare l'ira leghista verso chi non indottrina i bambini all'intolleranza religiosa.
Chiamano così in causa la solita suor Monia Alfieri, la quale si lamenta che quei bambini non pregassero in una chiesa cattolica:
Che, però, la visita comprenda un momento di preghiera ad Allah con tanto di foto postate su Facebook trovo che il tutto sia un gesto poco chiaro, poco onesto, poco rispettoso, di tutti.
Peccato che la religiosa non dica la stessa cosa quando i preti vanno per scuole a benedire le aule.
Aizzati all'odio da chi invita all'intolleranza, gli hater di destra chiedono a Sardone e a Vannacci di comunicare i nomi di chi osa educare i bambini anziché corromperli al loro pregiudizio:

Vorrà organizzare attacchi squadristi? Vuole punire chi non è intollerante quanto lei?