Michele Morrone è diventato il nuovo idolo della destra populista


Dopo Povia, Cruciani, Boldi, Pio ed Amedeo, l'attore Michele Morrone è diventato il nuovo idolo della destra populista.
Porro lo elogia perché insulta chi fa cinema di cultura. La leghista Tovaglieri ciancia di "pensiero unico" mentre si inventa che tutti la penserebbero come lui ma nessuno avrebbe il coraggio di dire. In fondo si sa, la teoria della "maggioranza silenziosa" è un evergreen della propaganda populista che serve a convincere i razzisti che dovrebbero sentirsi legittimati nelle loro posizioni perché tutti la penserebbero come loro ma non lo direbbero.





Peccato che il loro eroe vanti premi non propriamente lusinghieri, anche se probabilmente i suoi servigi alla propaganda di destra potrebbero essere ricompensati con una qualche fiction rai fatta pagare ai contribuenti:



L'attore ha eccitato le destre parlando di «sinistroidi che dopo aver preso un David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare la morale». E si sa, chiunque insulti chi non è di destra con termini offensivi in stile Pillon è destinato a essere il loro nuovo idolo, anche se fa film soft-porn destinati al mercato polacco.
Interessante è anche osservare come la destra populista trascenda dal dato di fatto di come quelle parole siano l'opinione personale di un singolo, in quella loro isteria che li porta a esaltare e celebrare chiunque affermi qualunque cosa possa tornare utile al loro tornaconto. E così, Morrone diventa l'uomo che deterrebbe la verità di Dio sulla bontà di quelle remigazioni che il generale Vannacci era andato a promuovere ieri sera su Rete 4. Diventa l'attore che ha il diritto di essere ritenuto il sommo giudice universale degli altri attori. Diventa la pedina leghista da muovere sullo scacchiere di Putin.
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