Definì "razzista" il governo. Montaruli chiederà l'intervento di Piantedosi contro l'Imam sgradito alla Sardone

Pare evidente che Tommaso Cerno abbia lanciato una feroce crociata contro i mussulmani, dato che da settimane non fa che incitare odio contro di loro, spesso spingendo i suoi seguaci ad invocare rastrellamenti e deportazioni di massa.
Oggi ci spiega che bisognerebbe odiare perché osano contestare la sua amatissima Giorgia Meloni. Evidentemente il diritto di critica non piace alle destre:

La tesi di Cerno è che l'arcivescovo Viganò possa dire tutte le oscenità che vuole perché sedicente "cristiano", mentre gli Imam dovrebbero essere posti sotto il controllo di Giorgia Meloni perché lui li accusa di essere sessisti come tanti preti cattolici e li accusa persino di non promuovere Fratelli d'Italia.
L'articolo sostiene che, su segnalazione di Tommaso Cerno, la signora Augusta Montaruli (nota alle cronache per la sua condanna definitiva per peculato) e Sara Kelany avrebbero presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sull’uomo a capo dell’importante comunità dei bengalesi, chiedendogli se Mahmud «possa ritenersi effettivamente un imam e quali misure si intendano adottare per limitare atti di intolleranza e discriminazione favorendo una reale integrazione».
L'accusa è quella di essersi espresso "contro il Governo", motivo per cui Fratelli d'Italia parrebbe intenzionato a sostenere che non essere loro elettori debba essere ritenuto un crimine.
Provano poi a sostenere che bisognerebbe vietare la preghiera ai mussulmani perché la moschea di Venezia sarebbe "irregolare" in virtù di come il Consiglio di Stato sostenga che "la destinazione urbanistica deve restare commerciale e non può essere trasformata in centro culturale, tantomeno in luogo di culto". E quindi, i mussulmani non dovrebbero poter pregare perché i leghisti insisteranno nel negargli le autorizzazioni.
Secondo la Montaruli, «ad aggravare tale situazione vi si aggiungerebbero le frasi scioccanti che l’Imam Arif Mahmud rivolgerebbe contro il Governo e il partito Fratelli d’Italia, che sarebbero stati da lui definiti fascisti e razzisti. Non mancherebbero neanche commenti contro il nostro Presidente del Consiglio e contro le donne italiane in generale».
Ovviamente parlano al maschile della presidentessa per sottolineare che il loro partito è fieramente maschilista. Poi lo accusano di aver definito Fratelli d’Italia come «il partito di governo, di stampo post-fascista, che mantiene ancora nel proprio logo il simbolo della fiamma eterna sulla tomba di Benito Mussolini. Molti analisti ritengono che questo non sia un semplice richiamo storico, ma una dichiarazione implicita di rinascita del razzismo».
Dato che quando si parla di mussulmani non manca mai Silvia Sardone, la leghista si è affrettata a dichiarare: «Ormai ogni giorno ci troviamo costretti a leggere dichiarazioni inaccettabili di imam e predicatori islamici. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte al radicalismo crescente in Italia, così come dobbiamo aumentare il controllo dei centri di preghiera e delle moschee, soprattutto quelle abusive. Questi 'odiatori' di professione sono un pericolo e portano con sé una visione indegna delle donne senza contare che vogliono contrastare, in ogni modo, i nostri valori, perché sognano un'Italia succube della sharia. Da tempo noi della Lega lanciamo l'allarme in merito al radicalismo islamico e riceviamo solo insulti dalla sinistra che invece, pur di attirare qualche voto dalle comunità islamiche, sta zitta di fronte a questi episodi vergognosi».
Mentre siamo circondati da guerre e gli italiani non arrivano a fine mese, persone pagate 20mila euro al mese con soldi pubblici stanano l'ì a discutere se possa essere ritenuto lecito contestare il governo.