Danimarca: giocatore di serie A licenziato per la sua omofobia


Arek Onyszko è un giocatore polacco che ha giocato nella nazionale e nell'Odense, squadra che però l'ha licenziato dopo l'arrivo di una sentenza di un tribunale olandese che lo condannava per aver aggredito e picchiato l'ex moglie.
A giugno Arek ha trovato un nuovo ingaggio nella squadra del Midtjylland, per la quale avrebbe giocato scendendo in campo con una cavigliera elettronica simile a quella utilizzata dai detenuti in libertà vigilata. Anche questa volta, però, il portiere non è riuscito a mantenere il suo lavoro a lungo.
Il fattore scatenante è stata la pubblicazione della sua autobiografia, in cui Arek ha pensato bene di vantarsi della sua omofobia, precisando di provare grande disgusto nei confronti degli omosessuali. «Odio i gay davvero -ha scritto- Penso che sia fottutamente disgustoso ascoltarli quando parlano tra di loro come se fossero ragazze. Non posso stare nella stessa stanza con qualcuno che è gay. Guardali quando si baciano tra di loro: fa vomitare».
La dichiarazione non è piaciuta per nulla ai dirigenti della sua squadra che hanno deciso di sollevarlo dal suo incarico. La motivazione data è la seguente: «Sentivamo di fare bene quando gli abbiamo dato una nuova opportunità dopo la sua condanna ma ha tradito la nostra fiducia. Dopo aver avuto l'opportunità di leggere il libro e di discutere del suo contenuto, non avevamo altre alternative che licenziare Arek».
Curioso anche come lui abbia dichiarato in una recente intervista che la sua omofobia è motivata dai suoi principi religiosi che gli impediscono di tollerare simili comportamenti (ma che probabilmente non gli hanno impedito di massacrare di botte l'ex moglie).
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