Altro giro, altro regalo


Dopo averci deliziati con gli interventi dell'ex vescovo di Pistoia e del vescovo di Grosseto, il sito religioso Pontifex Roma è tonato a chiedere l'ennesima opinione sull'omosessualità ad un uomo di Chiesa. Da sottolineare anche la neppure troppo velata faziosità con cui il loro giornalista ha posto la domanda: «Omosessualità, che fare?».
L'intervistato questa volta è il Monsignor Odo Fusi Pecci, Vescovo Emerito di Senigallia. La sua risposta è più o meno la stessa delle precedenti interviste: «La Chiesa non ha mai discriminato questa categoria e non è giusto farlo, vanno trattati con delicatezza e misericordia e mai devono sentirsi fuori della Chiesa che li accoglie». A sottolineare come la Chiesa non abbia mai discriminato i gay giunge la sua "soluzione" al problema: «Anche gli omosessuali facciano qualche cosa per convertirsi, per cambiare stile di vita e quel disordine mentale che è alla base delle loro terribili sofferenze. Dalla malattia ci si può riprendere e loro da questo punto di vista, sono ammalati».
Complimenti per il paragone con la malattia (un concetto appartenente più al XIX secolo che ai giorni nostri) e non è del tutto chiaro di quali "terribili sofferenze" vada parlando... forse di quelle dovute alla discriminazione che derivano da parole simili alle sue.
Viene però da chiedersi se l'interesse di Pontifex Roma per l'omosessualità sia del tutto casuale, sia una crociata moderna o sia più semplicemente il tentativo di collezionare pareri che facciano notizia e che quindi portino traffico al loro sito. Chissà se faranno mai sentire anche l'opinione di chi all'interno della Chiesa la pensa diversamente, nonostante quel tipo di dichiarazioni difficilmente rimbalzano di testata in testata facendo il giro del Paese.
Commenti