La Prop8 è incostituzionale
La comunità gay californiana è in festa dopo che i giudici hanno dichiarato incostituzionale la cosiddetta Prop8, una legge che vietava i matrimoni fra persone dello stesso sesso dopo che questi erano già stati legalizzati.
Durante la discussione della proposta di legge, la comunità gay californiana e molte star di Hollywood si erano adoperate per cercare di frenare l'iter di quella che veniva ritenuta una norma iniqua. I tentativi furono vani e la proposta divenne legge.
Anche l'ultimo disperato tentativo di bloccare il tutto tramite un referendum naufragò, dopo che le associazioni lgbt dello stato non riuscirono a raccogliere in tempo le 700mila firme necessarie. Un fallimento che pareva aver chiuso la partita, almeno fino al 2012, anno in cui secondo le leggi dello stato si sarebbe potuto tentare nuovamente di raccogliere le firme necessarie per chiedere un referendum abrogativo.
Inaspettatamente, però, sono stati i giudici a fare smuovere le acque sancendo l'incostituzionalità della legge.
Ciò, però, non significa che i matrimoni potranno essere celebrati fin da subito: i gruppi conservatori hanno già fatto appello e questo potrebbe portare ad uno stallo di alcuni mesi: l'appello, infatti, non verrà valutato dalla California ma direttamente dalla Corte d'Appello federale a cui probabilmente seguirà una sentenza della Corte Suprema che dovrà decidere sulla legittimità o meno delle coppie omosessuale di potersi sposare (dapprima con una sentenza emessa da tre giudici e poi con un'eventuale sentenza emessa da undici giudici -se non ventotto- qualora una delle due parti dovesse chiederne il riesame).
In altre parole, un iter burocratico e giuridico lungo, ma che non smorza l'entusiasmo della comunità lgbt che ha visto aprirsi un nuovo spiraglio di luce verso la possibilità di vedersi riconfermare il diritto al matrimonio ottenuto dopo anni di lotta.