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Ungheria: approvata la nuova costituzione ultraconservatrice

È stato un risultato preannunciato ma non per questo meno preoccupante. Con voto favorevole di 262 membri del parlamento su 386, l'Ungheria ha approvato la sua nuova carta costituzionale. A dire il vero, a votarla è stato solo il Fidesz (il partito di maggioranza del premier conservatore Victor Orban) che in parlamento ha i due terzi necessari per approvare da sé le riforme costituzionali anche contro il parere di tutti gli altri partiti.
Il nuovo testo presenta tratti nazionalisti e forti richiami ad una certa interpretazione del cristianesimo. I matrimoni fra persone dello stesso sesso sono espressamente vietati: le coppie omosessuali potranno registrare la loro relazione, ma il matrimonio rimarrà un'esclusiva di quelle eterosessuali. Orientamento sessuale e identità di genere, inoltre, non vengono contemplate nella parte in cui si parla della condanna alle discriminazioni.
La famiglia eterosessuale viene considerata la comunità centrale della nazione. I genitori potranno votare alle elezioni anche per conto dei figli minorenni (norma probabilmente unica al mondo) e la vita verrà tutelata fin dal concepimento, lasciando conseguentemente a leggi ordinarie la possibilità di limitare o vietare l'aborto.
Viene anche confermata l'esistenza della Nmhh, un organo a nomina politica con ampi poteri di vigilanza sull'informazione pubblica e privata, tale da mettere in serio dubbio la libertà di stampa in Ungheria.
Critiche sono arrivate un po' da tutte le parti. Amnesty International ha denunciato come alcune delle misure siano dei tentativi di limitare le libertà individuali e collettive. L'Unione Europea, invece, ha fortemente criticato l'intero iter della stesura del teso, dall'escursione delle forze di opposizione alla tardiva presentazione della bozza (resa pubblica solo lo scorso 14 marzo) e dalla mancanza di un dibattito pubblico all'assenza di una vera discussione parlamentare prima del voto.
Molto duro anche il commento di Attila Mesterhazy, il leader socialista ungherese: «Orban vuole istituzionalizzare la dittatura».


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