Il manifesto tedesco contro l'omofobia nel calcio (e le banali scuse di Cassano)


Le vergognose parole pronunciate ieri da Cassano hanno riportato in auge su Internet un manifesto contro l'omofobia nel calcio stampato nel 2006 in Germania, in occasione dei mondiali tenutesi nel Paese (foto).
Nell'immagine è possibile vedere due calciatori gay che si scambiavano un tenero bacio sul campo di gioco, accompagnati dallo slogan «Picchieresti il tuo calciatore preferito per questo?».
Un gesto di civiltà che sembra così lontana dalla nostra Italia, un Paese in cui è possibile insultare un'intera comunità senza che nessuno dica nulla. Né dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, né dal Coni, né da Prandelli, né tanto meno da Napolitano è stato fatto un solo commento o una sola nota al riguardo. A protestare è stata solo la comunità gay, in alcuni casi criticata perché non se ne sta zitta e buona a lasciarsi insultare in santa pace.
E come se ciò non bastasse, da Cassano sono arrivate oggi delle scuse molto poco credibili, nella quale dice si essere stato frainteso (che cosa ci fosse da fraintendere lo sa solo lui): «Mi dispiace sinceramente -ha dichiarato- che le mie dichiarazioni abbiano acceso polemiche e proteste fra le associazioni gay: l'omofobia è un sentimento che non mi appartiene, non volevo offendere nessuno e non voglio assolutamente mettere in discussione la libertà sessuale delle persone. Ho solo detto che è un problema che non mi riguarda e non mi permetto di esprimere giudizi sulle scelte di altri, che vanno tutte rispettate». Ma se l'omofobia è così lontana da lui, perché premettere quel «È meglio che taccia se no succede il finimondo» alla su intervista? Ci vuol prendere per scemi e far credere che il pubblico non abbia colto il vero senso delle sue affermazioni di ieri?
Ma l'Italia è così: si può insultare impunemente qualcuno e, se qualcuno protesta, basta negare l'evidenza per essere a posto. Motivo che non a caso ha dato nuova linfa vitale ad una schiera di omofobi (che un po' sul suo esempio, spesso negano persino l'esistenza stessa dell'omofobia in modo da auto-assolversi) che si sentono legittimati da quanto accaduto. In fondo che può succedergli? Cassano ha fatto lo stesso e tutt'ora indossa la maglia della nazionale come se nulla fosse successo...
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