La Uefa multa Cassano per le sue parole sui gay


Nonostante la totale indifferenza dimostrata dalle organizzazioni italiane e le scuse poco sentite che secondo qualcuno avrebbero dovuto chiudere la vicenda, la Uefa ha deciso di non soprassedere alle parole omofobe pronunciate da Antonio Cassano nel corso della conferenza stampa del 12 giugno scorso.
Nell'occasione, l'attaccante ha risposto alla domanda di un giornalista sulla possibile presenza di gay nella nazionale affermando: «Ci sono froci in squadra? Metrosexual? Non rispondiamo, meglio che non dica cosa penso. Sono problemi loro, son froci, se la vedessero tra loro. Mi auguro non ce ne siano».
Affermazioni ritenute inaccettabili dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee che, dopo aver condotto un'inchiesta disciplinare per "dichiarazioni discriminatorie alla stampa" lo ha ora condannato al pagamento di una multa da 15mila euro.
La cifra risulta evidentemente irrisoria per un calciatore strapagato come lui, ma sicuramente è di grande importanza l'aver riaffermato che un calciatore non è libero di dire ciò che vuole (peraltro mentre rappresenta il proprio Paese agli Europei) solo perché è bravo a prendere a calci una palla.
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