Milano rimanda la mozione sull'annullamento del gemellaggio con San Pietroburgo


Il 2 ottobre del 1967 la città di Milano si è gemellata con l'allora Leningrado (oggi San Pietroburgo). L'obiettivo era quello di contribuire al consolidamento dei sentimenti di pacifica solidarietà e di comprensione che devono esistere fra i cittadini d'ogni nazione.
Come noto, però, lo scorso febbraio la città russa ha approvato una legge che vieta ogni atto pubblico o materiale informativo che parli positivamente di omosessualità. Una norma che non ha mancato di sollevare proteste per la palese violazione delle libertà fondamentali dell'individuo.
È questo il motivo per cui il Consiglio comunale di Milano avrebbe dovuto discutere oggi una mozione sulla possibile sospensione o revoca del gemellaggio con la città russa. Il condizionale è d'obbligo dato che il tutto si è concluso con un nulla di fatto: poco prima di iniziare ad affrontare l'argomento, il PD ha chiesto e ottenuto la la sospensione della seduta per motivi di segreteria. Il tutto è così stato rimandato a data da destinarsi.
Presumibile è la delusione dell'Associazione Certi Dritti e del CIG Arcigay Milano che avevano organizzato un presidio davanti a Palazzo Marino proprio per chiedere a gran voce la fine del gemellaggio.
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