Russia: quando anche il latte diventa gay


Mentre a livello internazionale la Russia è riuscita a far relativizzare all'Onu la valenza diritti universali, in patria si sta assistendo ad una vera e propria psicosi anti-gay.
I gruppi omofobi, sostenuti dalla continua estensione delle assurde leggi contro una presunta "propaganda gay", non perdono occasione per accusare tutto e tutti. Dopo aver chiesto l'oscuramento di Facebook, alcuni militanti hanno ora proposto il boicottaggio del latte Vesyoly Molochnik, un marchio di proprietà della filiale russa della PepsiCo Inc.
A loro parre, infatti, la presenza di un arcobaleno sulla confezione ed il nome stesso (che in italiano può essere tradotto come "Il lattaio allegro") sarebbero prove più che sufficienti per accusare l'azienda di fare propaganda omosessuale occulta. Va anche sottolineato che in russo il termine "allegro" non ha alcun riferimento con l'omosessualità, ma lo acquista solo se tradotto in altre lingue.
Data l'assurdità di certe accuse, viene anche da chiedersi come le istituzioni del Paese contino di far fronte al rischio che le accuse di presunta "propaganda gay" possano essere utilizzate come pretesto per colpire i propri concorrenti. Insomma, una legge vergognosa che sta avendo conseguenze ancor più vergognose e pericolose, oltre a calpestare la dignità e i diritti della comunità lgbt locale.
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