Celebrare Messe conto il gay Pride: la proposta shock di un politico vicentino


Mentre Flavia Vento si improvvisa opinionista televisiva contraria ai matrimoni gay, spiegando poi su Twitter che «In Italia ci sono milioni di chiese e abbiamo il Papa», lo cronaca ci porta all'attenzione di un altro personaggio che pare non aver compreso di vivere in uno stato che dovrebbe essere laico.
Si tratta di Luciano Parolin, un ex insegnante 70enne che milita nella politica locale vicentina (prima nel Pd, poi nell'Idv ed ora simpatizzante del Fli). La sua posizione, però, apparirebbe più consona alla parte avversa se si considera la sua idea di dar vita ad alcune iniziative d'ispirazione cattolico-conservatrice da contrapporre al Gay Pride del prossimo 15 giugno.
«Abbiamo pensato a due messe nell'orario della sfilata. Una ai Filippini e una nella parrocchia di San Gaetano Thiene», ha dichiarato, «Chiederemo ai commercianti di chiudere i negozi per un'ora in segno di lutto e affiggeremo lungo il percorso epigrafi per "lutto di famiglia", intesa come comunità vicentina che non approva».
Mattia Stella, presidente del comitato Vicenza Pride, ha replicato: «Mi fa riflettere che gli attacchi più duri ci siano giunti da persone che, come l'ex insegnante Parolin e l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan, hanno a che fare con il sistema educativo [..] Da un lato mi verrebbe da dire "grazie" a Parolin e a tutti quelli che ci attaccano, perché ci regalano visibilità e solidarietà: al Bassano Pride, a giugno, molte persone hanno partecipato proprio in contrasto a dichiarazioni di alcuni politici contro la sfilata. Dall'altro lato temo che alimentare un certo clima contro la sfilata potrebbe spingere qualcuno ad azioni di violenza: a Bassano un ragazzo che sfilava con cappello da alpino e bandiera rosa è stato picchiato».
L'altro dubbio che viene spontaneo riguarda anche il motivo per cui si stia in tutti i modi cercando di alimentare una guerra fra il mondo gay e la Chiesa, quando la presunta contrapposizione non si basa su motivi di fede, ma solo su affermazioni di alcuni esponenti.
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