La procura sequestra «Love-me»


Alcuni capolavori del cinema italiano, quali film a luci rosse di Sara Tommasi, di Tassinari e del disturbatore televisivo Gabriele Paolini (nonché quello preannunciato e smentito con Nando Colelli) non risultano più raggiungibili. Il sito Love-me che li ospitava, infatti, è stato posto sotto sequestro.
L'ordine è stato emesso dalla procura di salerno in seguito alla denuncia dell'avvocato Alfonso Luigi Marra (rappresentante di sara Tommasi) verso i produttori Federico De Vincenzo e Giuseppe Matera. Le accuse sono pesanti: sequestro di persona, somministrazione di stupefacenti e violenza sessuale (che assorbe il reato di circonvenzione di incapace) ai danni della showgirl.
Pare dunque evidente che la Tommasi abbia scelto di abbandonare la storia del microchip che le sarebbe stato impiantato nel cervello dagli alieni per farle diffondere l'amore nel mondo per tornare alla versione in cui sosteneva di aver girato quel film in uno stato di incoscienza dopo che le erano state somministrate droghe a sua insaputa.
Per gli Italiani, però, c'è un'altra brutta notizia: Gabriele Paolini è anche l'autore e regista di una serie di film gay prodotti da un'altra casa di produzione e pertanto tutt'ora in commercio. Se già di per sé si tratta di un un personaggio da cui traspare tutto fuorché sensualità, nei suoi film è possibile assistere a scene talmente statiche da risultare quasi imbarazzanti (qui un esempio, ma solo per persone poco impressionabili). Quindi la prossima volta che difenderemo la comunità gay raccontando che Leonardo era omosessuale, prepariamoci al rischio di sentirci rispondere: «Si, ma anche Paolini lo è». E a quel punto non potremo far altro che gettare la spugna...
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