That's all folks!


Ospite alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, Silvio Berlusconi ha dato vita ad un vero e proprio show in cui si è detto tutto ed il contrario di tutto.
Confermata la sua candidatura («Io sono ancora sulla posizione che caduto il motivo del mio passo indietro, spinto dai miei, mi sono proposto e ho accettato di essere candidato alla presidenza del Consiglio, io non ho ambizioni personali») ha iniziato a parlare di un suo possibile dietro front: «Il passo indietro o avanti dipende da come si sviluppano le cose».
Ed ancora, nonostante nei giorni passati abbia tentato di addossargli la responsabilità dell'intera crisi, ha proposto Monti come possibile nuovo premier: «Io non credo che Monti accetti di poter diventare uomo di parte e di partito, ma ove Monti decidesse di aderire a questa richiesta, tutto lo schieramento moderato arriverebbe a questa possibilità, e io potrei occuparmi del mio partito».
A quel punto ha avviato una digressione sulle alleanze: «Se il partito di Montezemolo si unisse a noi certamente vorrebbe un candidato diverso da me e io, nell'interesse del Paese, nell'interesse dello schieramento dei moderati, sono pronto a fare qualsiasi cosa». Poi, ignorando il «no» già giunto da Maroni, ha riaperto ad un'alleanza con la Lega: «Con la Lega stiamo trattando la candidatura di Bobo alla Lombardia», minacciando poi che: «Senza un accordo cadrebbero immediatamente Piemonte e Veneto». Alla fine -giusto per non farsi mancare nulla- il cavaliere è tornato a fare il nome di un possibile possibile nuovo premier, questa volta sostenendo che Angelino Alfano sia pole position come candidato.
Nel discorso non sono mancati i soliti attacchi ai giudici («la signora Boccassini si permette di dire ai miei avvocati che vogliono dilazionare il processo oltre la campagna elettorale e in questo modo interferisce nelle elezioni democratiche»), ai giornali («schiavi della Germania») e alla TV pubblica. («Ha lasciato che venissi insultato», con un chiaro riferimento allo sketch di Luciana Littizzetto).
Più inaspettata è stata la sua dichiarazione sull'incandidabilità di Marcello Dell'Utri («Nel suo caso è un'ingiustizia. È un uomo di cultura, lo conosco dai tempi dell'università, ha fatto tanto per Forza Italia e quelle dei magistrati sono accuse infondate, ma non possiamo permetterci di candidarlo»). In serata, però, è già giunta la smentita dello stesso senatore siciliano: «Ho parlato con Silvio -ha affermato- non ci sono problemi, sarò candidato».
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