Monsignor Odo Fusi Pecci: «Le rivendicazioni gay sono manifestazioni del demonio»


Se le Sacre Scritture sostengono che il piano di Dio sia imperscrutabile, c'è chi pare convinto di conoscerlo ancor meglio di Dio stesso. È il caso di Monsignor Odo Fusi Pecci, vescovo emerito di Senigallia, intervistato dall'omofobo Pontifex.Roma in merito alle recenti dichiarazioni del Papa.
«Le relazioni omosessuali -ha affermato- sono contrarie al piano di Dio, in quanto sono in contrasto con quanto Dio ha deciso e chiaramente detto. Lui li ha creati donna e uomo, affinché potessero responsabilmente riprodursi. Ora dalla unione di due uomini o due donne, questo non può accadere. Tale idea, pertanto, è contrastante con le Verità e dunque con giustizia e pace».
Il discorso del religioso parrebbe dunque focalizzare il problema sull'impossibilità per le coppie gay di riprodursi, anche se ciò non spiega perché gli eterosessuali sterili o impotenti non siano anch'essi stati definiti contrari «alla giustizia e alla pace».
Ma a spiegare che il problema non è certo quello e che l'intero discorso si basa su una visione omofoba del mondo è lo stesso Monsignore: «Le leggi [permettono i matrimoni tra omosessuali] sono in contrasto con la legge di Dio e la stessa legge naturale e legalizzano delle vere e grandi immoralità. Queste unioni sono una offesa grave a Dio, alla umanità e in sintesi non è sbagliato affermare che queste rivendicazioni gay siano manifestazioni del demonio per portare disordine e divisione nella nostra società».
Ormai irrefrenabile nel suo delirio, Fusi Pecci ha condannato ed insultato anche chi ha manifestato contro le parole del Papa: «Costoro sono oltre che viziosi, anche arroganti, fuori della comunione della Chiesa, salvo che si convertano. Io una persona del genere non la vorrei in Chiesa, salvo che si sia convertita».
Peccato, però, che negli stessi Vangeli è sottolineato come Gesù sia sia manifestato agli ultimi e non ai sacerdoti, condannando quanti si crogiolavano nella propria illusione di essere buoni credenti. Senza voler insegnare il mestiere a nessuno, l'idea stessa di chiudere le porte a chi non corrisponde ai propri canoni parrebbe già di per sé contrario al cristianesimo.
In conclusione Bruno Volpe, direttore della rivista, non ha mancato di chiedere un parere su Vendola che «si dice cattolico e vive in coppia di fatto gay». Pronta la risposta di Fusi Pecci: «Lui non è cattolico affatto e vive, secondo la nostra visione, da pervertito».
E dire che, secondo la mia visione, quello che appare non cattolico è proprio il Monsignore, con prese di posizione violente e che paiono contrarie ad ogni forma di amore predicato nei Vangeli.
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