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La stampa italiana snobba la manifestazione pro-gay: prime pagine riservate solo ai contestatori

Il 14 gennaio scorso, all'indomani della manifestazione parigina contro le nozze gay, la quasi totalità dei quotidiani italiani ha dato ampio spazio alla notizie, spesso riservandole un posto di riguardo in prima pagina.
Una rapida occhiata era più che sufficiente per leggere titoli come «Parigi in piazza: no a nozze e adozioni gay» (La Stampa), «In migliaia a Parigi contro le nozze gay» (Corriere della Sera), «Francia in piazza contro le nozze gay» (La Repubblica), «I gay, la piazza e il mito del matrimonio» (Il Mattino), «No alle nozze gay la Francia in Piazza» (Il Secolo XIX), «Parigi, nozze gay, 300 mila no da cristiani, ebrei islamici» (L'Unità) e così via.
Oggi sarebbe dovuta essere la giornata della rivincita, grazie alla grande mobilitazione popolare di quanti ieri hanno invaso le strade della capitale francese per manifestare il proprio appoggio al matrimonio egualitario. Peccato, però, che sulle prime pagine dei quotidiani italiani di oggi non ve ne fosse traccia.
«Se il titolo è grande la notizia diventa subito importante» diceva uno dei personaggi di "Quarto potere" (il capolavoro del 1941 di Orson Welles) ed è risaputo che le cose vanno proprio così: spazi e visibilità diversa fanno sì che nella memoria collettiva rimanga traccia solo la notizia che è stata maggiormente rimarcata, in questo caso l'opposizione al disegno di legge da parte di tutti i cittadini francesi (ma proprio tutti, dato che il titolo parlava pomposamente di «Francia in piazza» e non di singoli gruppi).
«L'interesse, insolito per una manifestazione che si svolgeva all'estero, doveva suonare già sospetto allora -ha commentato Flavio Romani, presidente di Arcigay- Troppa era la pompa nel propagandare posizioni discriminatorie e da democrazia involuta, le stesse che esprimono la quasi totalità partiti italiani, tutti molto schivi sul tema del matrimonio civile tra persone omosessuali. Inutile ribadire che la stampa Italiana offriva una eco genuflessa a posizioni ideologiche e fondamentaliste proprie della teocrazia che ha sede Oltretevere.
Il sospetto, che avevamo allora, ci è stato ampiamente confermato oggi. Tutte le prima pagine dei quotidiani che troviamo in edicola oggi ignorano totalmente la manifestazione che ieri ha visto sfilare 400 mila persone a Parigi per dire sì al matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, surclassando il "family day" parigino che tanto è piaciuto alla stampa italiana, ai partiti e al Vaticano».

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