È iniziata l'udienza della Corte Suprema Usa sull'incostituzionalità del divieto alle nozze gay


La Corte Suprema degli Stati Uniti è stata chiamata ad esprimersi sulla costituzionalità della Proposition 8, la norma introdotta nel 2008 per via referendaria in California e che ha annullato l'approvazione delle nozze gay introdotta dal governo locale. Il ricorso presentato da due uomini (Paul Katami e Jeff Zarrillo) e due donne (Kris Perry e Sandy Tier) ha fatto sì che il tema giungesse fino alla suprema corte, impegnata da ieri ad ascoltare i pareri dei fronti favorevoli e contrari.
L'aspettativa del Paese è alta perché il pronunciamento potrebbe avere effetti immediati anche sul resto del territorio, motivo per cui molti esponenti politici nazionali e personaggi celebri hanno lanciato i propri appelli per chiedere la conferma del principio di uguaglianza di tutti i cittadini.
Dalle prime ore, però, è già emersa una netta divisione fra i giudici chiamati a pronunciarsi sul tema e non è mancato chi ha espresso dubbi sulla competenza della Corte Suprema, arrivando anche ad avanzare l'ipotesi di respingere il caso senza emettere alcuna sentenza (ipotesi che probabilmente reintrodurrebbe i matrimoni gay in California ma senza avere suglia altri stati).
E se il giudice Anthony Kennedy (il cui voto potrebbe potenzialmente rivelarsi decisivo) teme di inoltrarsi in «acque inesplorate» accettando le argomentazioni presentate dai sostenitori dei matrimoni tra le persone dello stesso sesso, l'avvocato delle due coppie ha fatto notare notare come la Corte si lanciò in "acque inesplorate" anche nel nel 1967, quando annullò il divieto di matrimoni tra persone di diversa razza in 16 stati.
Tra i principali oppositori alle nozze gay, invece, c'è il giudice capo John Roberts, pronto a sostenere che si stia cercando di cambiare il significato della parola "matrimonio", e l'avvocato Charles Cooper (rappresentante i sostenitori della Proposition 8) secondo cui il divieto va mantenuto perché si tratta di una valida espressione della volontà dei cittadini (nonostante ci siano dati evidenti di come la percezione sia cambiata negli ultimi anni, ndr).
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