Da Parigi un'appello contro le discriminazioni dei gay


Su iniziativa della Francia e della Commissione europea, si è aperta ieri a Parigi una conferenza sui diritti per le persone gay, lesbiche e transessuali. Ai lavori prenderanno parte i rappresentanti di una dozzina di Paesi che, con il supporto di attivisti ed associazioni gay, studieranno una strategia di contrasto alla violenza e alla discriminazione delle minoranze sessuali. Per l'Italia è presente il ministro per le pari opportunità, Elsa Fornero, e l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar).
Un primo appello importante è stato lanciato nel corso della prima giornata dal ministro francese per le Pari Opportunità, Najat Vallaud-Belkacem (in foto), che ha chiesto a gran voce la piena depenalizzazione dell'omosessualità da parte dell'Onu (ancor oggi sono ben 83 gli stati del mondo in cui l'omosessualità è perseguitata o punita della legge).
Va ricordato, però, che la Francia aveva già lanciato una proposta simile nel 2011, incontrando una forte resistenza da parte dei Paesi dittatoriali e dal Vaticano (così come già accaduto anche nel 2008, quando la Santa Sede bollà la proposta come «gravi discriminatoria nei confronti dei Paesi in cui l'unione tra persone dello stesso sesso è ancora vietata»).
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