A gara di omofobia fra i lettori de Il Giornale


Soltanto due giorni fa, sulla prima pagina de Il Giornale è comparso un articolo in cui si asseriva che l'omofobia non esiste (sono i gay che si auto-suggestionando a causa delle loro continue campagne contro l'omofobia) e che l'opposizione ai matrimoni gay è legato esclusivamente alla mancata capacità riproduttiva delle copie formate da persone dello stesso sesso (così come quelle senza figli o sterili, che però vengono puntualmente dimenticate).
A sbugiardarli, però, sono i loro stessi lettori che, in calce all'articolo faziosamente intitolato "Prime nozze gay in Francia, proteste e fumogeni al municipio di Montpellier", hanno fatto gara nell'esibire la propria ignoranza ed omofobia.
«Mio malgrado li ho visti baciarsi teneramente su Rai 3. Prima ho mandato via mia figlia, poi sono andato in cesso a vomitare», si legge in un commento (e comunque si va "al cesso" non "in cesso", ndr). Ed ancora: «Non c'è né moglie né marito perché nessuno dei due è uomo né donna» e «Che schifo, da vomitare». C'è chi plaude all'omofobia russa («Bene la Russia a vietare l'adozione ai francesi») e chi credeva di risultare divertente con battute idiote («Dopo la cerimonia sono andati al mercato a rifornirsi di banane e cetrioli. Questi sono i loro gusti animentari»).
Ma forse l'emblema dell'ignoranza e dell'egoismo è rappresentato da chi dichiara: «Da buon etero, le uniche scene omo che mi piacciono sono quelle lesbo a condizione che le "protagoniste" siano bellissime, le altre mi fanno semplicemente schifo, le trovo ripugnanti, baci compresi». Insomma... io sono al centro del mondo e il mondo deve basarsi esclusivamente sulle mie preferenze personali.
Inutile a dirsi che, se sono loro i rappresentanti della famiglia italiana, da proteggere c'è veramente ben poco. Ma di contro faciliteranno sicuramente il lavoro degli inquirenti nel caso in cui si arriverà mai ad approvare una legge contro l'omofobia: per scovare gli omofobi basterà frugare fra i loro lettori.
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