Milano: il Pdl contro la diffusione dell'«ideologia gay»


Si intitola "Mozione urgente per la tutela dei bambini, per la promozione della famiglia e contro la diffusione dell'ideologia gay", ma non è una qualche nuova trovata di Vladimir Putin. Nonostante i toni siano gli stessi delle recenti norme anti-gay russe, a redarre quel testo è stato Francesco Migliarese, consigliere Pdl della Zona 3 a Milano.
La pietra dello scandalo è lo spettacolo "Piccolo Uovo", tratto da un volume di Altan (nel quale un uovo viene adottato da due pinguini gay) e contro il quale il consigliere si era già scagliato anche lo scorso anno trovando un appoggio fra i militanti di Forza Nuova. Evidentemente intenzionato a non accettare la sconfitta, a gennaio aveva sostenuto su Facebook che «L'omosessualità è una ferita dell'identità e una tendenza reversibile», tornando ora a colpire con una mozione dai toni sempre più aspri e inaccettabili.
Ma qual che fa più riflettere è stato l'esito della votazione: nonostante sia stato bocciato, il centrodestra (Pdl, Nuovo Polo e Fratelli d'Italia) ha votato compatto nel sostenere quell'assurda tesi di una fantomatica «ideologia gay» inculcabile nei minori. Fortunatamente i loro sei voti sono stati annullati dai rimanenti 18 (centrosinistra e Movimento 5 Stelle), ma ciò non toglie la gravità del fatto.
Massimo Scarinzi, consigliere di zona del Pd, ha commentato: «Dopo il caso del Saini (le polemiche sollevate dalla Lega per la concessione delle piscine comunali ad un party gay), ecco un'altra testimonianza dell'omofobia strisciante di una parte del centrodestra milanese. Rivendichiamo e sosteniamo l'attività portata avanti dalla giunta Pisapia sul tema della lotta contro tutti i tipi di discriminazione».

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