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Nozze gay, il giorno dopo

All'indomani delle due sentenze storiche pronunciate dalla Corte Suprema Statunitense (l'incostituzionalità del Defense of Marriage Act e l'abrogazione della Prop8 californiana) si moltiplicano i commenti.
Barack Obama, che già nei primi istanti ha espresso tutta la sua soddisfazione per la notizia, ha diffuso un comunicato in cui asserisce che «Questa decisione è una vittoria per le coppie che hanno combattuto a lungo per essere trattate allo stesso modo dalla legge; per i bambini i cui matrimoni dei genitori saranno ora riconosciuti come giusti e legittimi; per le famiglie che, infine, riceveranno il rispetto e la protezione che meritano; e per gli amici e i sostenitori che non hanno voluto altro che poter vedere le persone cui vogliono bene trattate equamente e che si sono dati da fare per convincere il loro paese della necessità di cambiare in meglio».
Anche il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha dimostrato la sua soddisfazione asserendo che «La nostra storia è definita dall'allargamento dell'eguaglianza per tutti e la Corte ci ha portato un passo più vicino».
Di parere diametralmente opposta sono i vescovi statunitensi che, forti del loro sentimento omofobo, hanno tuonato: «È un giorno tragico per la Nazione perché la Corte Suprema ha sbagliato».


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