La Manif Pour Tous arriva in Italia


Riuniti sotto il nome e il logo dei manifestanti anti-gay francesi, gli attivisti della Manif Pour Tous si sono dati appuntamento venerdì davanti a Montecitorio per una «Veglia in difesa della libertà d'opinione». Già, perché scomodando l'articolo 21 della Costituzione, si sostiene che l'approvazione di un ddl contro l'omofobia (peraltro definito «monco» e inefficace da tutte le organizzazioni lgbt dopo le modifiche richieste dal Pdl) vada contro il loro diritto di poter discriminare, insultare e diffamare gli altri sulla base dell'orientamento sessuale. Per di più con tanto di sostegno da parte di vari esponenti della Chiesa Cattolica.
Non va dimenticato, però, che dal lontano 1993 la legge Mancino protegge i cattolici e fa sì che i reati commessi sulla base delle loro ideologie religiose (così come i reati commessi per motivi razziali, etnici o nazionali) abbiano un'aggravante. Un'aggravante che ora non si vuole sia estesa anche all'orientamento sessuale sulla base di una presunta «libertà d'opinione» che sono stati ben felici di non concedere agli altri nei loro confronti. Ma forse anche sull'uso dei termini ci sarebbe da ridire, dato che il voler sostenere la necessità di praticare pulizie razziali o di uccidere gay ed immigrati non sono certo «opinioni», ma reati.

Sempre venerdì e sempre in piazza Montecitorio, gli attivisti gay si riuniranno al al mattino per manifestare in sostegno della proposta di legge contro l'omofobia e per chiedere che le violenze fisiche e psicologiche che molti gay sono costretti a subire non siano avvallate dal silenzio dallo Stato. Nel pomeriggio, invece, sarà allestito uno stand in cui tutti potranno appendere un cuore di carta con un proprio messaggio a favore dell'uguaglianza e della pari dignità (qui i dettagli dell'iniziativa, a cui è possibile partecipare anche in maniera virtuale su Internet). Pare incredibile ma nel 2013 ci si trova ancora a dover spiegare che l'omofobia non è un'opinione...
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