Obama avverte Mosca: «Nessuna tolleranza per i Paesi che discriminano i gay»


Nell'assoluto silenzio dell'occidente Putin pare sia stato lasciato libero di introdurre in Russia un'assurda legge contro la cosiddetta «propaganda omosessuale», così come scarse sono state le prese di posizione dinnanzi alle vergognose immagini che continuano a testimoniare un livello inaccettabile di omofobia in tutto il Paese (perlopiù contrastate solo con l'iniziativa privata di chi ha deciso di aderire al boicottaggio della vodka russa). E non certo più rassicurante è l'assenza di garanzie nei confronti degli atleti e degli spettatori gay che nel 2015 prenderanno parte ai giochi olimpici invernali di Sochi.
Ora, finalmente, Barack Obama ha affrontato apertamente l'argomento. Pur premettendo che prenderà ugualmente parte al G20 di San Pietroburgo (in programma il 5 e 6 settembre prossimi), il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato: «Non ho alcuna tolleranza nei confronti dei Paesi che tentano di trattare i gay, le lesbiche o le persone transgender in maniera intimidatoria o che arreca loro danno [...] Sono stato chiaro sui diritti universali e sulle libertà fondamentali».
Riguardo a Sochi 2014 ha aggiunto: «Con i prossimi giochi Olimpici la posta in gioco per Putin e la Russia sarà elevata. Ma immagino che capiscano che per la maggior parte dei Paesi che vi parteciperanno non è tollerabile che i gay e le lesbiche siano trattati in modo diverso».
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